Carcere Rebibbia Femminile: Far west nell’ufficio degli agenti!
Detenuta scardina una porta, lancia ferocemente oggetti e tenta di stringersi dei lacci alla gola. Rescigno S.PP.: “Politica assente all’appello della Polizia Penitenziaria”.
È di ieri la notizia di una detenuta ubicata al Reparto Cellulare della Casa Circondariale Femminile che, con fare violento e pretestuoso, sembrerebbe si dirigesse senza autorizzazione alcuna all’interno dell’ufficio agenti del Reparto Cellulare e qui iniziava a lanciare schedari, zaini e tutto quanto era alla vista della stessa fino a scardinare una porta ed i montanti della stessa. Nel lancio degli oggetti sembrerebbe essere stata colpita al volto un’unità della Polizia Penitenziaria. Nonostante il “fare feroce” della ristretta, le Agenti sono intervenute quando la stessa ha tentato di stringersi alla gola lacci ricavati nello stesso ufficio, salvandole di fatto la vita.
Sul caso è intervenuta Gina Rescigno vice-segretario generale e responsabile del comparto femminile del Sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP.: “La bandiera bianca ammainata dallo Stato innanzi a questi episodi non è certo un aiuto e una risoluzione all’attuale situazione in cui versano le carceri italiane.” – Continuando – “Insostenibili sono le attuali condizioni lavorative della Polizia Penitenziaria costretta, anche a turni massacranti, a subire le peggiori angherie. L’accaduto di Rebibbia Femminile è uno dei tanti che si verificano all’ordine del giorno nello stesso istituto e tra le mura delle carceri presenti sul territorio italiano. Il sistema carcerario necessita di una risposta dura e concreta da parte dello Stato, ma constatiamo nel ‘fare’ dell’attuale governo una strada ormai sempre più lontana dalle nostre aspettative. Politica assente all’appello della Polizia Penitenziaria. Il Sindacato S.PP. Esprime vicinanza e solidarietà alle colleghe.”
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