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Carceri, Rescigno: “Far west” in carcere a Pozzuoli. Poliziotta colpita alla tempia da una detenuta.

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E’ di ieri pomeriggio la notizia di un’aggressione avvenuta all’interno del reparto ATSM della Casa Circondariale di Pozzuoli. Di fatto, senza motivo alcuno, la detenuta in oggetto pare abbia colpito con un violento pugno all’altezza della tempia una Poliziotta Penitenziaria. La collega è stata soccorsa dai medici del 118 riportando un trauma facciale con 4 giorni di prognosi. Sembrerebbe che la detenuta, di origine italiana e trasferita dal Penitenziario Romano in attesa di essere collocata in una REMS, non sia nuova nel rendersi protagonista di episodi di aggressività sia nei confronti del Personale Penitenziario sia verso la stessa popolazione detenuta.

A darne notizia è Gina Rescigno vice-segretario generale e responsabile nazionale del comparto femminile del sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP.: “Quando ad essere aggrediti sono le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria la notizia non fa rumore, eppure non c’è giorno in cui non vi sia un’aggressione ai danni di chi indossa la divisa.” – continua Rescigno

– “Quanto accaduto all’interno del carcere di Pozzuoli testimonia l’assoluta necessità di rivedere il sistema-carceri. Non è certamente trasferendo una detenuta da un carcere all’altro che si risolvono i problemi: è necessario che il nuovo governo intervenga costruendo REMS e garantendo le cure necessarie ai detenuti cd. ‘psichiatrici’, la cui giusta allocazione sicuramente non è all’interno degli istituti penitenziari, attualmente per giunta in carenza di figure sanitarie e di personale penitenziario. Gli autori di un reato che abbiano un disturbo mentale e giudicati infermi o semi infermi di mente e socialmente pericolosi devono avere la possibilità di trattamento in un luogo ove avvenga una maggiore presa in carico da parte dei servizi sanitari. Come sindacato ci auguriamo che provvedimenti esemplari vengano adottati e che mettano in sicurezza i Poliziotti, scongiurando il rischio che possano di fatto arrecarsi ulteriori seri danni all’incolumità di questi ultimi. Si resta nella speranza che si diano risposte al personale come primo segnale concreto di volontà di affrontare le numerose problematiche che purtroppo in questi primi cento giorni del nuovo Governo Meloni, nonostante le aspettative innescate, si sono incancrenite. Appare infine imprescindibile inasprire le pene in maniera emblematica quando vittima del reato è un appartenente alle Forze dell’Ordine. Esprimiamo la nostra solidarietà alla collega aggredita.”

 


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