Attualità

Caro Presidente ti scrivo

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Anna Tortora

“AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Giuseppe Conte

Signor Presidente,
le segnalo con preoccupazione e sconcerto il fatto che a 15 giorni da incontri da me avuti con esponenti di Governo, le principali richieste avanzate dalla Regione Campania per affrontare l’epidemia Covid rimangono tutt’oggi senza risposta.
Le ricordo che avevamo chiesto l’invio immediato da parte della Protezione Civile di 600 medici (con particolare attenzione agli anestesisti) e 800 infermieri. Ad oggi sono arrivati solo 22 medici e 81 infermieri. È una situazione sconcertante e intollerabile se si tiene conto del fatto che la Regione Campania ha una sottodotazione drammatica di personale.
“Colgo l’occasione per sottolineare le sconcertanti affermazioni di consulenti sanitari nazionali relative alla Campania e che risultano assolutamente intollerabili a fronte dei ritardi gravissimi con cui il governo ha affrontato le questioni che riguardano la nostra Regione. Continuo a registrare in particolare posizioni tanto irresponsabili quanto scollegate da ogni valutazione epidemiologica in relazione al mondo della scuola. Attendiamo che il Governo dica parole chiare ed esca dai balbettii e si assuma responsabilità piene.
Dopo mesi di sottovalutazioni, di ottimismi forzati e di mezze misure, ci troviamo di fronte a decisioni improvvisate, male preparate e peggio motivate, e in un contesto nel quale molti operatori economici hanno visto non attuati gli impegni del Governo.
Nei prossimi giorni verificheremo rigorosamente e puntigliosamente il rispetto degli impegni assunti dal Governo in relazione ai comparti economici colpiti dal Dpcm. Riteniamo grave il ritardo del Governo nella definizione di un piano socio economico nazionale di sostegno non per un mese, ma per tutta la fase di presenza dell’epidemia. Chiedo formalmente che il Governo decida di convocare un tavolo con la Regione per la messa a punto in tempi immediati di questo piano di sostegno per i prossimi mesi”.
Vincenzo De Luca

Come un amante tradito e abbandonato gli scrive addossandogli ogni colpa.
Una patata bollente passata che non serve assolutamente a nulla, se non a creare altra confusione. Molto comodo prendersela con il Governo quando non può più scaricare sui cittadini; la protesta dei napoletani lo ha toccato eccome.
Ai cittadini interessa vivere e lavorare, non hanno più la pazienza dei mesi scorsi, quando l’Italia tutta si è chiusa in casa per combattere il coronavirus. Una battaglia affrontata con dignità che non può essere calpestata dall’inefficienza del Governo e dai capricci di un Governatore inconcludente. Quello che più destabilizza in questo clima di paura, di restrizioni e caos è proprio il libero sfogo dell’egocentrismo di certi politici.
Il Governo non ha fornito gli strumenti necessari per poter “convivere” in questi mesi con il Covid; Conte e De Luca hanno cercato di mantenere l’attenzione su sé stessi per stimolare il loro ego. Il Governo ha elargito bonus vacanze, monopattini e banchi a rotelle: cose inutili. De Luca ha proposto sé stesso come il migliore capace di affrontare l’emergenza ed ora che è venuta a galla la realtà, scrive a Conte accusandolo di ritardi.
Prima presenta una Campania maestra di sanità, poi accusa il Governo dei disastri della stessa. Lui solo ha chiuso le scuole elementari, creando un disastro drammatico, e accusa il Governo di posizioni irresponsabili e scollegate. Siamo alla farsa. Si presenta una speranza fittizia con un moralismo stantio per far sì che le situazioni restino le stesse.
“L’Italia ha bisogno di un Governo formato da persone che abbiano esperienze di gestione altrimenti lo Stato continuerà a non funzionare, anche in emergenza”.
Carlo Calenda

Parole dure quelle del leader di Azione, che dovrebbero far riflettere i cittadini e spronare molti governanti ad occuparsi di altro.
“La popolazione in generale sta osservando i precetti e le limitazioni, ma sul piano strategico e istituzionale, governativo e sanitario che si sta facendo?
Ma si può pensare di fronteggiare la pandemia spostando la terapia, la profilassi, sugli utenti e la virtù delle mascherine, i palliativi e l’isolamento, l’astinenza da ogni festa o assembramento in un modello di ascetismo di massa?
Curiosi poi certi governatori nostrani, come il leggendario De Luca: se il virus risparmia la Campania è merito suo e delle sue misure plateali; se ora la flagella, è colpa del virus e del malocchio, che colpa ne ha lui?”
Marcello Veneziani

Ci chiarisce la situazione della sanità campana Paolo Siani, parlamentare PD e pediatra “È un momento drammatico ma le rianimazioni piene le ho vissute anche prima del Covid. Il problema non è la pandemia ma la sanità della nostra Regione che subisce tagli da dieci anni. Va ripensata e rimodellata”.
Il pericolo di oggi è il pragmatismo, cioè la politica delle singole cose senza un serio progetto di fondo.
Ed ecco un altro punto: ad una politica intesa prevalentemente come problema di strutture da aggiustare, occorre ricollegare una politica vissuta come esperienza seria. Il problema è ristabilire un rapporto vitale tra i cittadini e lo Stato. E le proteste nelle varie città sono la dimostrazione che questo rapporto è morto a causa dei governanti e della loro arroganza.
Quindi, cari Conte e De Luca che la filosofia l’avete studiata, ricordatevi che la politica – anche stando alla sua etimologia la polis – è nata dalla città e rinascerà dalla città.
E inutile passarvi la palla, i cittadini, ormai stanchi, non si aspettano dall’alto la soluzione di tutti i problemi. È finito il momento del consenso elettorale, è ora di lavorare seriamente per il Paese. Le idee, gli uomini puliti, nascono nella gente, nei mondi vitali, ed è là che bisogna ristabilire la fiducia. Occorre riportare, come ha detto Calenda, persone con esperienza di gestione riconsegnando ai cittadini la libertà.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.