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‘Casa Corella’, la compagnia stabile del Teatro Totò soddisfa le attese invitando a ridere

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Napoli, 13 gen. – Dieci attori di provata esperienza in completa sinergia decidono di mettersi insieme per regalare al Teatro Totò una nuova dimensione artistica. ‘Casa Corella’, in scena dal 10 gennaio al Totò di Napoli, segna l’inizio di una entusiasmante era teatrale.

Con Rosario Verde, Davide Ferri, Rosario Minervini in testa, la compagnia composta da Antonio Fiorillo, Paola Bocchetti, Giusy Freccia, Patrizia Doria, Peppe Sannino, Ivana D’Alisa, Nicola Le Donne, e Sandra Sasso, riadatta la ‘Madama Sangenella’ di Eduardo Scarpetta.

Avvalendosi dell’esperta regia di Gaetano Liguori, oltre che dei costumi di Maria Pennacchio, due nomi altisonanti del teatro napoletano, il dialetto si offre al pubblico in tutta la sua creazione originale.

‘Feliciello Sciosciammocca’, homo neapolitanus della farsa scarpettiana, vive della mimica di Rosario Verde, impegnato in un battesimo artistico nel teatro di fine Ottocento.

Interclassismo, superamento delle antitesi espressive, buffoneria e comicità lievitano in una piéce nata per raggruppare  tutte le esperienze corali o da vaudeville in una garbata ironia che invita il pubblico a teatro, facendone riempire la sua sala.

La commedia degli equivoci tra le righe, lascia incontrare conoscibile e inconoscibile di ogni essere umano. Rosario Verde con il suo Feliciello, Davide Ferri attraverso il personaggio del cafone e Rosario Minervini, avvocato incline al tradimento, fanno riverberare tutto il repertorio favolistico originato dall’uomo senza qualità dipinto da Scarpetta per suscitare ilarità.

Dialoghi e substrati espressivi rivolti volutamente al pubblico, aiutano lo spettatore a lasciarsi andare nella libertà della risata. Dalle poltrone i giovani presi dal vortice del divertimento, commentano: “Non pensavamo che il teatro fosse così entusiasmante. Ci verremo più spesso”. Un traguardo dunque, quello raggiunto dalla compagnia stabile del Teatro Totò che a marzo sarà di nuovo in scena molto probabilmente con il testo ‘Taxi a due piazze’.

 

 


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.