Casi di suicidio tra i giovani a Milano
Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime tutta la propria partecipazione umana e commozione per la scomparsa di due giovani e il ferimento grave di un terzo a Milano nel giorno della riapertura delle scuole.
È doloroso in giornate fervide e dense di aspettative, attese, auspici per l’avvio delle attività didattiche apprendere che tre nostri adolescenti, per ragioni ignote e da appurare, abbiano perso la vita o siano in gravi condizioni.
Non conosciamo le dinamiche dei fatti in questione; di sicuro la sofferenza e il malessere giovanile in questi ultimi tempi e soprattutto durante le restrizioni correlate alle misure di prevenzione sono aumentati notevolmente. Pediatri e medici hanno più volte sottolineato quanto l’isolamento e la dipendenza dai social usati in modo inappropriato possano nei soggetti più predisposti ingenerare ansia, depressione, pessimismo nei confronti delle proprie possibilità e del futuro.
Inadeguatezza e incertezza sembrano inchiodare i più fragili delle ultime generazioni: il rifugio in realtà virtuali e artificiali spesso determina il rifiuto del mondo esterno.
Rispetto a una problematica così vistosa e grave la scuola deve intervenire attraverso scelte organizzative, metodologie, programmi e supporto medico esterno.
Molte volte l’incontro con una figura di riferimento competente proprio nelle aule può servire a recuperare magari parzialmente la fiducia necessaria in sé stessi per misurarsi con le avversità, che non sempre sono insormontabili, ma possono apparire tali nella solitudine e nel silenzio. La vita sembra essere diventata per molti una questione di “likes”; essere popolari, “cliccati”, in linea con gli standard può veramente opprimere una coscienza in formazione.
Il compito della scuola deve essere oggi quello di offrire strumenti atti ad acquisire consapevolezza. Consapevolezza dei propri meriti, dei propri limiti, dei propri mezzi. Della propria irripetibilità come essere umano.
Il CNDDU suggerisce di attivare / potenziare sportelli di ascolto tutto l’anno nelle scuole italiane, stipulando eventualmente un protocollo d’intesa con l’ordine nazionale degli psicologi, con l’intento di consentire agli studenti che ne avvertissero la necessità di esprimere i propri dubbi e il proprio disagio interiore.
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