21 Novembre 2024
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Che cos’è la pensione d’invalidità?

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Un argomento che non sembra passare mai di moda è quello inerente agli arretrati della pensione d’invalidità.
Difatti, da quando vi è stato l’incremento al milione, moltissimi pensionati invalidi hanno cercato di ottenere il maggior numero possibile di informazioni, per mettere in luce cosa gli spettasse di diritto e cosa no.
In questo articolo chiariremo finalmente – punto per punto – a chi spettino gli arretrati della pensione d’invalidità e quando è necessario rivolgersi ad un legale.

Che cos’è la pensione d’invalidità?

La pensione d’invalidità è un “aiuto” economico facente parte del Welfare che lo Stato mette a disposizione per i disabili che non siano in grado di svolgere nessun tipo di attività lavorativa e non possano quindi sostenersi da soli.

Chi ha diritto alla pensione d’invalidità?

Per poter ottenere la pensione d’invalidità bisognerà dimostrare di essere invalidi oltre il 74%.
Come? Facendo scrivere al medico di base un certificato di tutte le patologie da cui è affetto il paziente – certificato che la maggior parte dei medici fa sotto compenso – per poi richiedere la revisione del suddetto certificato e l’apposita visita medica da parte dell’INPS.
Infatti l’istituto nazionale della previdenza sociale, meglio conosciuto come INPS, attraverso un’idonea commissione medica si occuperà di verificare quanto la persona sia davvero invalida e a quanto ammonti la sua percentuale di disabilità.
Dal 74% al 100% si ha diritto ad una pensione d’invalidità.

Cosa sono gli arretrati della pensione d’invalidità 2023?

Abbiamo, dunque, visto cosa sia la pensione d’invalidità – in breve – e chi ne abbia diritto, ma passiamo ora al fulcro di questo articolo: gli arretrati della pensione d’invalidità.
Cosa sono? Chi può richiederli? Come fare la richiesta? E soprattutto, cosa succede se la richiesta viene respinta?
Poc’anzi abbiamo citato l’incremento al milione – che è strettamente legato agli arretrati della pensione d’invalidità. Di cosa si tratta?
Ebbene, l’incremento al milione non è altro che una maggiorazione che è stata introdotta dall’articolo 38 della Legge 448/2001 e spetta a tutti i pensionati invalidi che abbiano una pensione inferiore al “milione di vecchie lire” ovvero 660 euro circa, mensile.
Dal momento in cui è stata attuata questa maggiorazione sociale, però, molti pensionati invalidi non si sono visti accreditare nessun aumento, nè vi sono stati ricalcoli ove venissero erogati gli arretrati.
Ecco, dunque, cosa sono gli arretrati della pensione d’invalidità: ovvero, la differenza fra la pensione d’invalidità precedentemente ricevuta e la somma di 660€ spettante.
Molti pensionati invalidi – o chi per loro – hanno deciso di fare dunque richiesta all’INPS, ma in alcuni casi questa è stata respinta.
Scopriamo come mai!

 

La richiesta degli arretrati della pensione d’invalidità 2023 è stata respinta? Ecco perché!

Se avete fatto regolare domanda per ottenere i ratei arretrati dell’aumento della pensione d’invalidità, anche grazie all’aiuto di qualche parente più smaliziato che ha effettuato la domanda per voi attraverso il portale INPS – magari dopo aver passato ore in coda alla posta, o dal tabacchino abilitato, per poter ottenere lo Spid -, vedervi rifiutare la domanda può avervi innervosito non poco.
Proviamo a capire come mai la domanda è stata rifiutata, ma per comprenderlo occorrerà fare un passo indietro, avete tutti i requisiti necessari?
Eccoli, elencati di seguito:

  • Essere invalidi civili al 100% ( e rientrare quindi fra i soggetti che a causa di una disabilità – che sia genetica o acquisita nell’arco della propria vita, in cui rientrano gli inabili, i sordi o i ciechi civili – hanno diritto a richiedere e percepire una pensione o assegno d’invalidità, come previsto ai sensi L. 118/71)
  • Avere un reddito personale annuo inferiore agli 8469,63€ ( indennità e pensione d’invalidità inclusi) e in caso di coniuge, un reddito totale pari a 14.447,42€ senza però superare il reddito personale già stabilito
  • Avere un’età superiore a 60 anni

Se siete certi di possedere tutti i requisiti di idoneità, ci sono solo poche motivazioni per cui non li avete ricevuti e sono:

  • Il patronato non è in grado di fare la domanda per gli arretrati della pensione d’invalidità

Se avete provato a fare domanda rivolgendovi ad un patronato o ad un CAF di fiducia potrete aver notato – non è la prassi, ma purtroppo capita – che non solo i tempi di attesa per un appuntamento sono davvero dilatati ma che molte volte il personale non è sufficientemente formato per rispondere alle vostre domande o si dimostra svogliato nel farlo.
Sappiate che è comune che alcuni CAF non riescano ad aggiornarsi abbastanza velocemente e si trovino quindi in situazioni in cui tacciano come non idonei o finiscono per compilare erroneamente una documentazione facendo tacciare il cliente come non idoneo, quando lo è.
In ognuno di questi casi, i CAF e i patronati fanno firmare uno scarico di responsabilità che vedrà voi come unici responsabili.

  • Avete ricevuto solo un rimborso parziale

Un’altra possibilità è che voi abbiate ricevuto un rimborso pari ad un anno di arretrati al posto dei cinque anni dovuti.
Ricordate che se siete invalidi al 100% e avete compiuto 60 anni prima della modifica di luglio 2020 e rientrate nei range economici stabiliti dalla legge, avete diritto agli arretrati di cinque anni di pensione e non solo uno.
Non accontentatevi quando è un vostro diritto, ed esigete che venga approfondita la questione!

 

  • Nessuna di queste motivazioni

Ebbene, se l’errore non è in seno a chi ha compilato la domanda – sempre che non vi sia stata un’autocompilazione tramite il sito INPS – e non avete ricevuto solo parzialmente i ratei, ma ne siete stati totalmente privati – ma anche in questi casi – non resta che avvalersi di un legale.

 

Come richiedere gli arretrati della pensione d’invalidità 2023 tramite un legale?

Come per tutte le piccole problematiche della vita che non sappiamo affrontare, anche qui non resta altro da fare che avvalersi della professionalità e dell’esperienza di chi ne è in grado.
Quindi, avvalersi di un esperto del campo.
Di avvocati ne pullula il web, ma noi consigliamo di farvi seguire dal team specializzato di Risarcimenti e Rimborsi, il quale si occupa di tutto ciò che riguarda la sfera della disabilità e le iniquità che vengono compiute in merito a ciò che spetta al disabile o al suo caregiver.
Potrebbe sembrarvi eccessivo, ma ricordate che il ricorso per le domande già accettate o rifiutate viene di solito considerato una pratica “secondaria” rispetto a quelle domande che non sono ancora state accettate.
Quindi, se state cercando un team di professionisti che con perizia e cura, si occuperanno della vostra pratica per fare in modo che otteniate ciò che vi spetta, affidatevi al team di Risarcimenti e Rimborsi.


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