Classe, bravura e sex appeal del premio Oscar Michael Douglas
“Molti attori sono preoccupati per la loro immagine, e addirittura pretendono che un film venga riscritto per conformarsi meglio a quella immagine. Tutto ciò che io voglio, invece, è di recitare in buoni film.”
Figlio d’arte, sex symbol, attore straordinario, con quella classe unica che riuscì a rendere il malvagio Gordon Gekko un’icona di stile.
Scrivere di Michael Douglas non è facile, mi rendo conto. Perché in lui coabitano molti uomini tutti intelligenti e volitivi. Ostinati. Se uno di questi uomini decide di andare a braccetto con gli altri, allora è tutto un party. Se tragicamente viene fuori quello che borbotta, allora gli altri restano tutti a cuccia perché lottare coi mulini a vento è pressoché impossibile. In tutto questo esiste un lato divertente, perché in fondo in un’oasi del genere non ci si annoia mai.
Sexy, intelligente, solare, simpatico. Cosa volete di più?
La cosa surreale e romantica, nelle sue interpretazioni, è che ci fa invaghire con la convinzione che tutto può accadere.
“Dietro i candelabri”, ad esempio, è un film sconvolgente, con lui strepitoso e un capacissimo Matt Damon.
Il cinema è l’anticamera del desiderio, il luogo di proiezioni sentimentali, un atto intimo, insomma. E Douglas non è mai da meno.
Certo, allora uno si chiede come mai ci si senta liberi di immaginare, accomunati ad un uomo che non conosciamo. È qui il punto forte: lui ci avvolge in assoluto silenzio. In maniera leggiadra e libera.
In “Delitto perfetto” ci troviamo ad ammirare la sua classe che accompagna perfettamente Gwyneth Paltrow.
Nel 1987 interpretò Gordon Gekko nell’acclamato Wall Street di Oliver Stone, aggiudicandosi l’Oscar al miglior attore, il Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico e il National Board of Review.
Al fianco di Charlie Sheen, interpreta un personaggio (appunto Gekko) che è diventato un cult. Uomo spregiudicato, ma anche icona di stile.
Lo spietato agente di Wall Street che non guarda in faccia a nessuno… “Visto che stai gia’ pensando, pensa in grande; niente e nessuno possono impedirti di farlo!”
E poi, andando più indietro, “Le strade di San Francisco” (The Streets of San Francisco)
Serie TV con Karl Malden trasmessa dal 1972 in USA al 1977.
Due poliziotti, l’esperto tenente Mike Stone (Malden) ed il giovane detective Steve Keller, (Michael Douglas) pattugliano le strade di San Francisco. risolvendo casi di omicidio.
Il giovane Michael mette in risalto la sua bravura. Viene proprio da dire “È degno figlio di Kirk Douglas”.
Passiamo ai suoi ruoli sexy. Sicuramente quello di.Dan Gallagher in “Attrazione fatale” soppianta quello di Nick Curran in “Basic Instict”. Motivo?
Semplice… In entrambi i film seduce e viene poi “soggiogato”, ma “In Attrazione fatale” ne esce quasi vincente, benché vittima.
In “Badic Instict” non ci resta che un retrogusto quasi amaro.
E se vogliamo dirla poi tutta, noi donne avremmo voluto essere al posto di Sharon Stone.
E non per l’ accavallamento di gambe che ha sconvolto gli uomini di più generazioni. Chissà se si sono ripresi!
Torniamo sul nostro protagonista. Giorni fa si è mostrato fiero davanti alla telecamera: “Questa è ostrica più grande che io abbia mai visto”.
Il video è diventato virale sui social.
Cosa dire più? Nel novembre del 2000, allora 56enne sposava un allora 31enne Catherine Zeta Jones finendo sulle pagine di tutti i rotocalchi internazionali.
Un matrimonio felice e solido che li porta ancora oggi a sorridere.
Ah, quasi 1976 fu produttore del film cult “Qualcuno volò sul nido del cuculo” vincendo l’Oscar al miglior film, il Golden Globe per il miglior film drammatico e il Premio BAFTA al miglior film.
Insomma, scrivere di Douglas non è semplice per via della sua grandiosa carriera e per la sua personalità. Dopotutto quando ci si trova davanti ai mostri sacri si è sempre in difficoltà.
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