Territorio

Confisca della Sonrisa, danno sociale e giustizia claudicante

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Anna Tortora

A Sant’Antonio Abate la protesta dei dipendenti dell’hotel ristorante “La Sonrisa” confiscato alla famiglia Polese: “Non può finire così una storia di 35 anni”.
L’interrogativo di tanti è proprio questo “Che fine faranno i lavoratori?”
È un caso questo di giustizia “inutile” e “dannosa”. Così spiega Luigi Bobbio, magistrato e già senatore della Repubblica
“La confisca della Sonrisa, il castello delle cerimonie, è un caso emblematico e socialmente terribile di malagiustizia camuffata sotto le spoglie paludate e apparenti di giustizia. Decenni di processi stancamente e sciattamente trascinati nel tempo, hanno, di fatto, lasciato nascere, crescere e consolidare il successo commerciale e imprenditoriale di una struttura la cui stessa esistenza, proprio perché solo oggi dichiarata “illegittima”, dimostra l’inutilità e la pericolosità sociale di una giustizia che ormai non giustifica più se stessa. Una giustizia inutile per sé e per i cittadini e dannosa per la collettività.”
L’analisi di Bobbio dovrebbe essere letta e riletta da coloro che, oggi, presi da derive giustizialiste non riescono a comprendere il danno sociale creato, appunto, da una giustizia claudicante.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.