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Consiglio dei Ministri: il Governo approva il “Decreto Caivano”

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Anna Tortora

Il Consiglio dei ministri ha varato un decreto legge che contiene misure urgenti “di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile”.
Il testo del decreto è stato approvato dopo che alcuni fatti di cronaca — e in particolare due stupri di gruppo, avvenuti a Caivano (Napoli) e a Palermo — hanno portato al centro dell’attenzione il tema dei reati commessi da minori.
La misura, chiamata «decreto Caivano», renderà più facile finire in carcere per i minori che si rendono responsabili di reati.
“Ha fatto bene il Consiglio dei ministri a inasprire le pene per le baby gang e i giovanissimi armati o che commettono gravi reati. Se questi ragazzi stanno prendendo strade sbagliate e le famiglie non sono in grado di intervenire, è lo Stato che deve farlo. Con la repressione e soprattutto con la prevenzione.
Famiglie, scuola e istituzioni dovrebbero lavorare nella stessa direzione, ma non sempre questo accade. Perseguire realmente i genitori che non mandano i figli a scuola, responsabilizzarli se i loro ragazzi frequentano criminali o spacciano, aumentare il numero degli insegnanti nelle zone disagiate, favorire l’apertura degli istituti anche nel pomeriggio: sono tutti esempi del tentativo di agire per educare, prima di punire.
Alllo stesso modo, consentire alla Corte d’appello di intervenire subito per proteggere le vittime di violenza, come prevede la modifica al Codice rosso promossa da Giulia Bongiorno e approvata oggi alla Camera senza voti contrari, aiuterà a evitare il reato e salvaguardare la sicurezza delle donne.
Governo e maggioranza sono impegnati contro violenza giovanile e violenza di genere e la Lega – Salvini Premier è in prima linea in questa battaglia.”
Gianmarco Centinaio, Lega
“È stata prevista la pena della reclusione per i genitori che non mandano i figli a scuola. Lo ha detto il ministro Nordio, che ha sottolineato: “Non si è minimamente intervenuti sulla imputabilità del minore”.
Così la Premier “Per i reati gravi c’è un ammonimento e la convocazione dei genitori che possono essere chiamati in causa per la mancata vigilanza per i minori, non c’è il tema di sbattere in galera i dodicenni”.
È pur sempre un inizio di lotta al degrado sociale ormai fin troppo radicato nel Paese.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.