27 Dicembre 2024
Attualità

Continua inarrestabile la escalation di violenza nei confronti degli agenti di Polizia Penitenziaria, violenta aggressione subita da un poliziotto del carcere di Aversa

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È ormai un cronologico ed incontrollato fenomeno quello delle aggressioni perpetrate dai detenuti in danno di poliziotti penitenziari, un fenomeno che se non fosse per pochi sindacati della Polizia Penitenziaria, ormai non farebbe nemmeno più notizia, come se i Poliziotti Penitenziari, SERVITORI dello STATO, non esistessero.
Ad affermarlo è Aldo Di GIACOMO, Segretario Generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP., in riferimento alla brutale aggressione subita in data 14 settembre da un poliziotto penitenziario in servizio presso il carcere di Aversa (CE): “ancora una volta è bastato un futilissimo motivo per scatenare la violenta furia di un detenuto di origini siciliane nei confronti di un Agente, reo, questo, di aver voluto far rispettare le regole che devono disciplinare la vita detentiva all’interno del carcere”.
Continua Di GIACOMO: “quanto sta accadendo nelle carceri italiane è inaccettabile, il senso di impunità di cui sono forti i criminali ha superato ogni limite, da tempo, ormai, gridiamo a gran voce che è necessario inasprire le pene per chi si macchi di reati contro coloro che SERVONO lo STATO, ma purtroppo la politica è troppo impegnata a litigare per la gestione delle poltrone restando cieca di fronte al totale fallimento di un sistema, quello penitenziario, ormai al collasso e privo di ogni regola, ed a pagarne le spese,
purtroppo sono sempre i più deboli, in questo caso i POLIZIOTTI PENITENZIARI, si proprio noi, e non come vorrebbe far credere qualche ben pensate perbenista radical chic della politica, i detenuti. Il nostro Paese purtroppo si preoccupa di istituzionalizzare una figura come il garante dei detenuti e non si preoccupa di garantire alle vittime dei reati alcuna tutela, i criminali vanno difesi mentre i cittadini rispettosi delle Leggi vanno calpestati, ogni giorno, come calpestata è la memoria di chi è stato/a vittima di un reato.
Sempre più spesso mi chiedo, ma dove viviamo?
Era questo il paese per cui milioni di Donne e Uomini hanno dato la loro vita nel fiore degli anni, era questo il Paese che sognavano?
Io credo proprio di no e con me lo credono tutti coloro che nonostante tutto ogni giorno a costo di perdere la propria vita lo9ttano per la difesa dei Diritti degli onesti.”
Aversa è solo l’ultimo degli episodi, quanti altri ancora ne accadranno e quanti ne sono già accaduti nel silenzio più totale, lo STATO impari a tutelare le proprie Donne ed i propri Uomini.


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