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Corpo di Polizia Penitenziaria, Di Giacomo (S.PP.) – Dal Governo un primo significativo “pacchetto di impegni”

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Un primo significativo “pacchetto di impegni” è stato raggiunto dall’interlocuzione che il segretario generale del S.PP. Aldo Di Giacomo ha avuto con esponenti di Governo e del Ministero Grazia e Giustizia, di commissioni di Camera e Senato, nell’ambito delle manifestazioni per il 206esimo anniversario del Corpo di Polizia Penitenziaria.

Si tratta in particolare della copertura, entro l’anno, degli organici di direttore e comandante in tutte le carceri; di protocolli aggiornati con le disposizioni di ingaggio; nuovi fondi – circa 30 milioni di euro – per il personale penitenziario per divise e strumentazioni; normative di legge aggiornate e con pene più severe per il possesso da parte dei detenuti di droga e telefonini; ulteriori assunzioni (in aggiunta alle 1700 unità programmate) sino a 3 mila unità per il prossimo triennio. Sono inoltre allo studio soluzioni per favorire la destinazione di detenuti tossicodipendenti ed alcoldipendenti ad altre strutture con numeri e percorsi da definire.

Di Giacomo esprime un giudizio complessivamente positivo. “E’ un buon inizio per quella svolta nei rapporti sindacato-Governo che – evidenzia – avevamo da tempo sollecitato e che testimonia la vicinanza del Governo ai problemi della Polizia Penitenziaria. Gli impegni saranno verificati in incontri periodici e attraverso una nostra costante azione di monitoraggio anche perché non tutte le questioni che abbiamo sollevate sono state recepite. Inoltre, intendiamo monitorare tempi, modalità e strumenti di leggi, provvedimenti, atti che ci sono stati annunciati. A seguito dei confronti che hanno testimoniato un rinnovato interesse sui problemi dell’“emergenza sistema penitenziario” e per consentire approfondimenti con ulteriori riunioni anche tecniche nei prossimi giorni, è stato deciso di annullare la manifestazione che l’S.PP. aveva indetto per domani 23 marzo ma comunque di continuare nella raccolta di adesioni alla petizione popolare “Salviamo la Polizia Penitenziaria”.

Siamo sempre in attesa di azioni per l’abolizione o modifica radicale del reato di tortura, poiché così come previsto, di fatto impedisce di compiere qualsiasi tipo di attività di contrasto alle violenze che quotidianamente interessano tutti gli istituti di pena del Paese (ne è riprova la recente condanna di 5 poliziotti penitenziaria a più di 5 anni di pena per avere solamente contenuto ed accompagnato di peso un detenuto che era diventato violento ed incontenibile); di autorizzazione all’uso del Taser all’interno delle strutture penitenziarie per prevenire situazioni fortemente critiche che vedono la messa in pericolo della incolumità fisica di detenuti o operatori ( utilizzo dello strumento da effettuarsi ad opera di personale specializzato previa autorizzazione dell’A.D. e sotto controllo sanitario).


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