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Costruire e recuperare, il Centro Studi “Edilizia Reale” accende i riflettori sulla sicurezza del patrimonio edilizio e infrastrutturale

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“La prevenzione è un aspetto della cultura civica. E’ giunto il momento di affrontare nel merito il tema della riqualificazione sismica”

Costruire e recuperare è la cifra che contraddistingue il Centro Studi Edilizia Reale, l’associazione nazionale impegnata nel campo della formazione, informazione e supporto del comparto edile.

Sulla scorta della precedente esperienza della Consulta provinciale dell’edilizia promossa da Federcomated fin dal 2010, il Centro Studi è in campo per cementare una nuova cultura civica sulla riqualificazione sismica che guarda in particolar modo alla prevenzione. Per questo intende dialogare non solo con tutti gli attori e gli addetti ai lavori del mondo edile, ma con l’intero tessuto sociale. La filiera edilizia trova nel Centro Studi un riferimento di primo piano sull’informazione inerente i principali provvedimenti normativi, le esigenze e le proposte che arrivano dal settore delle costruzioni.

(Come confermato da Giulio De Angelis, responsabile Mezzogiorno ed infrastrutture nel Sud Federcomated/Confcommercio,) la pluralità delle rappresentanze- dai produttori ai rivenditori di materiali e attrezzature edili, ai liberi professionisti e costruttori- fanno dell’associazione un faro in grado di solcare nuove traiettorie, tese a costruire nuova vivibilità. Ma anche a individuare crepe e storture da sanare, sia nell’ambito legislativo che nelle dinamiche di mercato. Con il concorso dei suoi associati, “Edilizia Reale” mira a costruire ponti di dialogo che guardano alla crescita complessiva: del corollario delle aziende, del singolo lavoratore e conseguentemente dell’intero territorio in cui si trova ad operare.

Già attento al tema del Superbonus e alle criticità che la misura ha comportato in edilizia, ma anche al Decreto Siccità con interventi mirati dell’assessorato regionale campano, all’efficientamento energetico.

il Centro Studi intende affrontare il tema della riqualificazione del patrimonio edilizio e infrastrutturale. Il tema della sicurezza, indicata come priorità nella sfera della qualità della vita e riferimento per nuove sperimentazioni architettoniche e ingegneristiche, si prepara a coinvolgere in maniera trasversale la società. Per questa ragione l’associazione intende scommettere sulla prevenzione e intercettare non solo l’interesse di chi maneggia strumenti e attrezzature, ma di chi abita gli spazi e vive la quotidianità in un determinato luogo.

Un cittadino consapevole dei rischi concorre a fare massa critica per ottenere leggi più giuste. Saprà fare cernita sulla qualità dei materiali utilizzati durante i lavori e, avrà contezza del valore del lavoro del singolo. Il tema della sicurezza in edilizia deve riacquistare centralità nell’interesse comune, ma anche nell’agenda politica. Per questo intende valorizzare la proposta di legge presentata nel 2019 dall’ex deputata campana Michela Rostan, sull’istituzione di un “Programma nazionale per l’assicurazione obbligatoria degli edifici privati contro i danni derivanti da calamità naturali”.

Nella narrativa della proposta depositata alla Camera dei Deputati (n.1943), si evidenziano alcuni dati su cui il centro Studi intende accendere i giusti riflettori. “Tra il 1900 e il 2002, secondo i dati riportati dal Consiglio nazionale delle ricerche, l’Italia ha registrato circa 29.000 alluvioni in 14.000 siti. Inoltre, fra il 1950 e il 2012 sono state registrate almeno 1.061 frane con vittime in 962 località e almeno 672 inondazioni con vittime in 563 località. In questo periodo, il numero complessivo di morti, feriti e dispersi provocato da eventi idrogeologici è stato di oltre 9.000; gli sfollati e i senza dimora sono stati oltre 700.000.

Secondo l’Associazione nazionale dei costruttori edili (ANCE) e il Centro ricerche economiche sociali di mercato per l’edilizia e il territorio (CRESME) dal 1944 al 2011 il danno complessivo prodotto da terremoti, frane e alluvioni in Italia ha superato i 240 miliardi di euro, con una media di 3,5 miliardi di euro l’anno”.

Il centro Studi “Edilizia Reale” in quanto agorà della filiera edilizia attraverso la partecipazione attiva delle associazioni datoriali, degli ordini e collegi professionali, oltre che dei singoli iscritti, apre il dibattito e promuove un’occasione di confronto nazionale sul “patrimonio edilizio e infrastrutturale: riqualificare per dare sicurezza”.


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