Covid 19 e il fallimento di Speranza
Il ministro Speranza dovrebbe spiegare come stanno le cose, invece continua con la solita storia. Di fatto c’è che i vaccini non devono essere l’unica soluzione per combattere il Covid. Vaccini e cure adeguate sarebbero la cosa migliore.
“Possibile che dopo la tragedia della mamma di Sassari,dopo che il TAR fa a pezzi il protocollo di tachipirina e vigile attesa,dopo che l’ISS ha ammesso che le cifre date in conferenza stampa erano farlocche, Speranza ancora non si dimetta?”
Ylenja Lucaselli, Fratelli d’Italia
Ormai siamo alle conclusioni…
“Spinto da un blocco ideologico, il ministro della Salute non ha mai preso realmente in considerazione l’idea che ci fosse la possibilità di cure alternative alla tachipirina e la vigile attesa. Il fallimento del Governo è conclamato.”
Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia
“Quello che è successo a Sassari è inaccettabile, il ministro Speranza deve delle risposte.”
Ignazio La Russa, Fratelli d’Italia
“Comunque, vi volevo dire che il medico che ha curato e guarito a casa i pazienti rischia la sospensione, mentre il ministro che ha impedito le cure e le guarigioni a casa è ancora al suo posto.
Il mondo italiano, capovolto e fanatico, indicato come modello.”
Giancristiano Desiderio, giornalista e scrittore
“Sentenza del tribunale:il ministro della Salute ha impedito ai medici di fare i medici e di curare gli italiani. Ora:1) qualcuno chiederà scusa ai medici che per averlo detto sono stati demonizzati? 2) Speranza come fa a restare lì?”
Mario Giordano, giornalista e scrittore
Dunque…
“Il Tar del Lazio ha infatti accolto il ricorso del Comitato per le Cure domiciliari che aveva contestato quanto stabilito dalla circolare del Ministero della Salute sulle celebri ‘linee guida’ per la cura del covid, che prevedevano esclusivamente ‘tachipirina e vigile attesa’.
Dopo questa sentenza come minimo il ministro Speranza dovrebbe dare spiegazioni subito sui motivi di queste decisioni insensate e poi rassegnare le dimissioni. Le bugie hanno le gambe corte.”
Andrea Colletti, Gruppo misto
“Il Tar spiega che le linee guida del dicastero della Salute sul Covid di fatto hanno proibito terapie che avrebbero potuto salvare moltissime persone dalla morte. Se avesse dignità, il ministro dovrebbe dimettersi oggi stesso.”
Maurizio Belpietro, direttore de La Verità
“Quanti esseri umani sono morti per colpa di ‘tachipirina e vigile attesa’? Quanti potevano essere salvati? Perché ci sono voluti due anni se da subito vi erano discordanze su questo metodo? Perché il Ministro Speranza e il Cts non dicono nulla? Perché sono ancora al loro posto?”
Alex Bazzaro, Lega
“Questo governo, considerato dei migliori, è in stato confusionale. Le cose cominciano a venire al pettine.Lo vediamo anche sulle cure domiciliari,il TAR segna un punto importante sulla medicina preventiva smentendo il protocollo del Ministero della Salute.”
Marco Rizzo, PC
Macché! Il ministro Speranza ha annunciato che nei prossimi giorni ci saranno alcune valutazioni su come gestire questa nuova fase della pandemia.
“Credo che siamo veramente molto, molto vicini al picco.
Potrebbe essere raggiunto nei prossimi giorni, o addirittura in alcune situazioni potrebbe già essere stato raggiunto.
Se così bisogna cambiare atteggiamento nelle modalità di affrontare questa infezione che è oggi endemica in Italia.”
Matteo Bassetti, infettivologo
Ma Speranza vede ancora pandemia.
“Ormai dovrebbe essere chiaro: il grave errore di Draghi è stato accettare Speranza e la sua strategia del terrore. Tutto il resto è conseguenza.”
Giancristiano Desiderio
“Titolo sul sito internet di «Repubblica: «Record di casi in Cina: Pechino rafforza le misure in vista dei Giochi»
Ebbene, i casi sono 223 su 1,4 miliardi di persone.
Vogliamo parlare della responsabilità dei giornali in questa assurda e continua narrazione del terrore?”
Vittorio Sgarbi
Intanto anche AMNESTY chiede di terminare lo stato di emergenza e usare massima cautela per l’obbligo vaccinale. Sul Greenpass rafforzato: “siano garantiti il diritto a istruzione, lavoro e cure.”
Cosa aggiungere ancora? Nella esposizione di una materia così vasta come quella della difesa della salute, non è possibile mettere la parola “fine”. Ad un certo punto si può solo interrompere la trattazione, nell’attesa che nuovi contributi consentano di inquadrare meglio l’argomento e di precisarne i contorni ancora incerti.
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