Covid ed istruzione, le riflessioni del Coordinamento Scuole Aperte
Da quando il TAR ha disposto la sospensione delle ordinanze della Regione Campania e la ripresa dell’attività scolastica in presenza, numerosi sindaci e dirigenti scolastici stanno disponendo chiusure arbitrarie di classi o di interi plessi scolastici, in maniera immotivata e illegittima.
I provvedimenti emanati, infatti, il più delle volte, non sono fondati su dati reali e attendibili e risultano assolutamente sproporzionati, poiché vanno ben oltre le previsioni dei protocolli ministeriali per il controllo del Covid 19 nelle scuole.
Innanzitutto, è bene chiarire che i sindaci non hanno, in questo momento, poteri “speciali”; vige, infatti, quanto stabilito dal TUEL, e cioè che essi hanno competenza in materia sanitaria, per cui, in caso emergenze sanitarie locali, possono adottare provvedimenti contingibili e urgenti. Ovviamente, la sussistenza di un’emergenza, e dunque di un pericolo grave e imminente, deve essere documentata e dimostrata.
Per queste ragioni, il TAR Campania (sez. 5), con il decreto 142/2021, ha sottolineato che: “la concreta possibilità di intervento ulteriore su base substatuale (regionale o comunale, che sia) resta confinata alle ipotesi, appunto residuali, di necessità, ravvisabili nei casi in cui circostanze, non previste e non prevedibili, impongano l’improcrastinabile adozione di misure straordinarie finalizzate a fronteggiare idoneamente, con carattere di ineludibilità, situazioni di emergenza-urgenza.Particolarmente rigoroso dunque si prospetta lo scrutinio di proporzionalità-congruità della scelta compiuta dall’Autorità amministrativa, in astratto e tanto più in concreto, a fronte del sopra rappresentato quadro di protezione già apprestato dal Governo, al quale si potrebbe derogare solo ove risultino verificati eventi effettivamente contingibili, di durata limitata, non previsti e non regolati da altri atti, che impongano la necessità della nuova misura pur a fronte di altre misure già apprestate o apprestabili, concretamente idonea a fronteggiare il pericolo; inoltre, proporzionata, e dunque imposta anche a sacrificio di altri diritti e interessi, ma nella misura, temporale e contenutistica, strettamente necessaria a fronteggiare il pericolo e meno impattante per le situazioni contrapposte”
In questi giorni, però, diversi istituti hanno disposto chiusure dell’intero plesso anche solo per pochi casi di positività: questo eccesso di prudenza causa inutili disagi alle famiglie e comprime immotivatamente il diritto allo studio degli allievi.
Il Suor Orsola Benincasa, ad esempio, ha disposto la chiusura per tutta questa settimana, di tutte le classi, per alcuni alunni risultati positivi.
L’istituto Maria Ausiliatrice, al Vomero, ha chiuso per tutta la settimana (e non è certo che riaprirà lunedì prossimo), perché 4 suore, che risiedono in ambienti distinti dalla scuola, non lavorano nella scuola e non hanno avuto contatti con allievi e personale scolastico, sono risultate positive.
A Boscoreale il sindaco ha chiuso il plesso Santa Maria Salome dell’I.C. 1° Cangemi (elementari e medie) “essendo stati riscontrati casi di positività al Covid-19 di alunni frequentanti tale plesso”. Non è dato sapere quanti sono, e quali classi frequentano!
Il sindaco di Olevano sul Tusciano ha chiuso le scuole di ogni ordine e grado perché “la riapertura delle scuole potrebbe determinare (…) un incremento del rischio di contagio”. Alla faccia del pericolo reale e imminente!
A Casapesenna, invece, il sindaco ha disposto la chiusura di 5 classi della scuola primaria perché un’insegnante è risultata positiva al tampone antigenico. In questo caso, il sindaco realizza un capolavoro, in quanto scrive nell’ordinanza che la chiusura viene disposta “in via del tutto precauzionale” (ancora una volta, quindi, manca completamente il pericolo grave e imminente), in attesa dell’esito del tampone molecolare dell’insegnante
A Parete, invece, il sindaco ha disposto la Sospensione attività didattiche in presenza dal 28.01.2021 al 31.01.2021nella Scuola Primaria e dell’infanzia Istituto comprensivo “Basile – Don Milani” per accertato caso Covid 19 tra il personale scolastico. Uno solo!
A Taurasi, per un solo caso di positività riscontrato, il Sindaco ha chiuso asilo, elementari e medie per due giorni, per sanificare l’istituto.
A Mercogliano il sindaco ha deciso di adottare il “modello pugliese”, stabilendo che i genitori potranno scegliere per i propri figli tra didattica in presenza o a distanza. Peccato che questa possibilità non sia contemplata dalla normativa nazionale né tantomeno da quella regionale.
Per meglio esplicitare l’abnormità di tali provvedimenti, si riportano, di seguito:
Gruppo di Lavoro ISS, Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione, INAIL, Fondazione Bruno Kessler, Regione Emilia-Romagna, Regione Veneto 2020, 21 p. Rapporto ISS COVID-19 n. 58/2020)
Contatto stretto
Il “contatto stretto” (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato è definito come:
Estratto dalle Indicazioni operative per gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia
2.1.7 Alunno o operatore scolastico convivente di un caso
Si sottolinea che qualora un alunno o un operatore scolastico fosse convivente di un caso, esso, su valutazione del DdP, sarà considerato contatto stretto e posto in quarantena. Eventuali suoi contatti stretti (esempio compagni di classe dell’alunno in quarantena), non necessitano di quarantena, a meno di successive valutazioni del DdP in seguito a positività di eventuali test diagnostici sul contatto stretto convivente di un caso (si consulti il capitolo 2.3).
2.2 Un alunno o un operatore scolastico risultano SARS-CoV-2 positivi
2.2.1 Effettuare una sanificazione straordinaria della scuola
La sanificazione va effettuata se sono trascorsi 7 giorni o meno da quando la persona positiva ha visitato o utilizzato la struttura.
▪Chiudere le aree utilizzate dalla persona positiva fino al completamento della sanificazione.
▪Aprire porte e finestre per favorire la circolazione dell’aria nell’ambiente.
▪Sanificare (pulire e disinfettare) tutte le aree utilizzate dalla persona positiva, come uffici, aule, mense, bagni e aree comuni.
▪Continuare con la pulizia e la disinfezione ordinaria.
2.2.3 Elementi per la valutazione della quarantena dei contatti stretti e della chiusura di una parte o dell’intera scuola
La valutazione dello stato di contatto stretto è di competenza del DdP e le azioni sono intraprese dopo una valutazione della eventuale esposizione. Se un alunno/operatore scolastico risulta COVID-19 positivo, il DdP valuterà di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti che si configurino come contatti stretti. La chiusura di una scuola o parte della stessa dovrà essere valutata dal DdP in base al numero di casi confermati e di eventuali cluster e del livello di circolazione del virus all’interno della comunità. Un singolo caso confermato in una scuola non dovrebbe determinarne la chiusura soprattutto se la trasmissione nella comunità non è elevata. Inoltre, il DdPpotrà prevedere l’invio di unità mobili per l’esecuzione di test diagnostici presso la struttura scolastica in base alla necessità di definire eventuale circolazione del virus.
2.3 Alunno o operatore scolastico contatto stretto di un contatto stretto di un caso
Si sottolinea che, qualora un alunno o un operatore scolastico risultasse contatto stretto di un contatto stretto (ovvero nessun contatto diretto con il caso), non vi è alcuna precauzione da prendere a meno che il contatto stretto del caso non risulti successivamente positivo ad eventuali test diagnostici disposti dal DdP e che quest’ultimo abbia accertato una possibile esposizione. In quel caso si consulti il capitolo 2.2.3.
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