Covid in carcere, Di Giacomo (S.PP.): focolai di diffusione sfuggiti ad ogni controllo. Allarme per la sicurezza e l’ordine pubblico nelle carceri
“Nelle carceri – come indica chiaramente il report contagi Covid 19 del Ministero Grazia e Giustizia aggiornato a ieri – ci sono focolai che sono sfuggiti ad ogni controllo sino a raggiungere il numero record ufficiale di circa 5.200 positivi tra detenuti (circa 3.500) e personale penitenziario (1.609), con questi ultimi decisamente al di sotto della situazione reale perché di difficile aggiornamento tenuto conto che i dati del Ministero di Grazia e Giustizia non si incrociano con quelli contenuti nella piattaforma del Ministero della Salute.
Anche il numero di ricoveri in ospedale (una trentina in totale) è preoccupante”. A denunciarlo è il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria – S.PP. – Aldo Di Giacomo.
Sempre dai dati ufficiali le situazioni più problematiche da gestire sono negli istituti della Lombardia (179 agenti e 732 detenuti), della Campania (561 detenuti e 191 agenti), del Piemonte-Liguria (322 detenuti e 215 agenti) e della Sicilia (165 agenti e 451 detenuti).
I focolai più numerosi per i detenuti in Campania sono a Poggioreale (198), Secondigliano (150), Carinola (60), Avellino (47): in Sicilia a Siracusa (168), Augusta (60), Caltagirone (50); in Piemonte a Torino (112); in Liguria a Genova M. (102); Lombardia a Como (123), Milano SV (109), Pavia (92) e Busto A. (76).
“E’ da mesi che assistiamo da parte degli uffici del Ministero al semplice aggiornamento statistico dei dati – dice Di Giacomo – per una situazione che da tempo viene considerata di gestione interna, come se gli istituti penitenziari da soli fossero in grado di far fronte all’incremento della diffusione. La verità – aggiunge – è che senza disporre nemmeno di mascherine Fpp2 e di presidi adeguati a contenere la diffusione del virus, di questo passo la situazione del controllo degli istituti per il numero ridotto di agenti in servizio supererà l’emergenza attuale per diventare impossibile da garantire. Per non parlare dell’impossibilità di avere a disposizione negli istituti di ambienti per l’isolamento dei detenuti positivi che – secondo le continue segnalazioni dei Garanti regionali e locali dei detenuti – condividono le celle con i detenuti negativi oltre all’assoluta carenza di personale medico e specialistico.
Non si può più attendere i provvedimenti dei Ministeri Giustizia e Sanità. Né mettere la testa sotto la sabbia. Bisogna intervenire il più rapidamente ed efficacemente possibile. Ogni giorno che passa si mette a rischio la salute (e la vita) di agenti e detenuti”.
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