Crisi di Governo. Andranno via anche le urla?
Tutto è comunicazione, la politica lo è più di tutto perché, in Regime democratico, la politica vive di consenso e il consenso si ottiene attraverso strategie comunicative. Per quanto mi riguarda, ora, vedo una certa difficoltà a definire il pubblico destinatario dei discorsi elettorali; cioè è difficile per un politico decidere cosa debba essere comunicato, come comunicarlo e anche a chi. Questo spiegherebbe il carattere oscuro del linguaggio politico, il “politichese” che spesso è solo l’altra faccia dei sistemi politici contemporanei, sempre più urlati e in cui il consenso sembra più facile nella confusione.
“Solo qualche giorno fa avevo ricordato con orgoglio il coraggio di Renzi a San Pietroburgo nel ricordare a Putin i diritti delle minoranze e i valori democratici. Ritengo che per quanto si possa essere su fronti opposti non si debbano mai disconoscere i meriti oggettivi.
E tuttavia con la stessa nettezza voglio dire che ritengo inaccettabile che un senatore della Repubblica, pagato dai cittadini, vada in giro per il mondo a fare il testimonial di regimi autocratici dietro pagamento di lauti compensi.
Prendere soldi da governi di Paesi stranieri mentre eserciti ancora un’attività politica è inaccettabile. E sono per primi i liberali a doverlo dire con nettezza. Si tratta di una cosa semplicemente immorale e pericolosa.
Con che credibilità Renzi potrebbe in futuro ricoprire il ruolo di Ministro degli Esteri o sedere nel Copasir o influenzare la politica estera dopo aver preso soldi personalmente dall’Arabia Saudita?”
Carlo Calenda
E poi…
“Dopo aver parlato apertamente di inaffidabilità di IV e puntato tutto su una operazione “costruttori” (caduta persino nel ridicolo) per sostituirli, i vertici 5 Stelle e PD si stupiscono e indignano che Renzi anteponga una richiesta di chiarimento politico vero e formale a ipotesi di ripartenze con la stessa identica formula e con lo stesso identico Premier che è stato il regista e centravanti di sfondamento della linea ‘mai più con IV’.
E poi quello arrogante sarebbe Renzi?’
Enrico Zanetti
La comunicazione, dunque, è fatta anche di virgole.
“Narra una leggenda che quando venne fuori il motto ‘non moriremo democristiani’ Andreotti lo sottoscrisse, aggiungendovi di soppiatto una virgola prima di democristiani: non moriremo, democristiani. La storia non sarà vera, ma le fandonie a volte dicono la verità più dei fatti”.
Marcello Veneziani
Qualcosa va puntualizzato.
“Giuseppi Conte de la pochette non sta neanche vedendo da dove gli arrivano i colpi di Renzi…
Questo succede quando sei un dilettante e sali sul ring della politica”.
Giovanni Sallusti
Aspettiamo…
“Da un lato la sinistra litiga nel Palazzo, dall’altro il centrodestra salirà unito al Colle.
Abbiamo davanti una pandemia e la crisi economica: serve un governo autorevole. Ci rimettiamo alla saggezza del Capo dello Stato”.
Alessandro Cattaneo
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