Ddl Zan, questione migranti e offese al Presidente Mattarella. Intervista a Edoardo Sylos Labini, attore e regista
Per la mia rubrica ‘IL Personaggio’ sono lieta di ospitare l’attore e regista Edordo Sylos Labini che ha fondato, nel 2018, il movimento CulturaIdentità, associazione di cui è presidente. Un anno dopo, ha dato via all’omonimo giornale cartaceo.
D. Il ddl Zan ha creato delle forti divisioni all’interno della maggioranza di Governo e anche negli ambienti gay. Una sua riflessione.
R. “Sul ddl Zan l’ala sinistra del mondo omosessuale sta come sempre cercando la strumentalizzazione politica. Nessuno è contro i diritti degli omosessuali ma si sta esagerando e a dirlo sono proprio tantissime persone omosessuali. C’è una pericolosa deriva liberticida in Italia iniziata con le task force anti fake news sul covid fino alle perquisizioni di questi giorni nelle case di chi si oppone al pensiero unico della sinistra globalista. Il ddl Zan rischia di essere una legge repressiva che limita la libertà d’opinione. C’è già la legge Mancino che punisce l’incitamento all’odio. Ora vogliamo fare la classifica di quali sono le categorie che possono essere odiate di più o di meno? Un omosessuale non fa parte di una categoria soltanto in virtù dei propri gusti sessuali, mi sembra un volere essere casta, il che è ben diverso dalla difesa dei propri diritti, diritti che devono essere uguali per tutti. Mi pare un razzismo al contrario. Poi non mi tornano alcuni passaggi sulla possibilità dell’insegnamento gender nelle scuole. Come sempre la sinistra dietro un disegno di legge cerca di nascondere altro per i propri interessi ideologici”.
D. A Lampedusa sono sbarcati altri migranti. Cosa crede si debba fare per il problema migrazioni?
R. “Se l’Italia non riesce a mettere un tappo alla Libia come soltanto col governo Berlusconi si era riuscito, allora non c’è altra soluzione che il blocco navale, che la Meloni da anni propone, in attesa che appunto la Libia torni ad essere un paese con il quale fare degli accordi chiari. Anche qui la sinistra fa il gioco degli scafisti che continuano il business dell’immigrazione clandestina, a volte in accordo con alcune ONG. Intanto Salvini è stato assolto anche sul caso Gregoretti mentre Lampedusa è al collasso. Il paradosso è che gli italiani per viaggiare hanno bisogno di un pass mentre gli scafisti sono liberi di navigare”.
D. Il Prof. Marco Gervasoni è stato accusato di aver “insultato” il Presidente Mattarella e di essere a contatto con dei personaggi russi. Crede sia una esagerazione o una triste verità?
R. “Certo che è un’esagerazione. Il prof Gervasoni non ha insultato né minacciato di morte il Presidente della Repubblica; l’ha criticato aspramente, questo sì, ma rientra nella libertà d’opinione o no? Perché altrimenti ci sarebbero milioni di italiani in carcere per le dure critiche che rivolgono agli avversari politici. Che poi si debbano abbassare in generale i toni, sono d’accordo, ma qui sembra che lo si imponga solo a quelli che criticano il pensiero unico del politicamente corretto. Sui social russi poi c’è tutta una ‘letteratura’, naturalmente d’ispirazione dem; intanto piattaforme web che non pagano un euro di tasse in Italia decidono con un click chi deve essere cancellato. Insomma c’è chi può criticare e chi non può, proprio come nei regimi. A quanto pare, ci stiamo ispirando un po’ alla DDR un po’ alla Cina. Sempre comunisti sono. Ma gli uomini liberi si opporranno”.
Ringrazio Edoardo Sylos Labini per la piacevole conversazione.
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