22 Novembre 2024
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‘Dignità autonome di prostituzione’, carovana e distillati d’arte per soggiogare lo spettatore al teatro

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È un prostribolo che baratta piacere ed arriva ai sensi delle tre sfaccettature di un uomo: la mente, il cuore e l’anima.

Dignità autonome di prostituzione, baratta dopo 15 anni, il tempo dell’individuo con l’occasione del teatro e lo fa tramutandolo in dollari di carta con cui lo spettatore compra il suo artista, lo sceglie e fa suo, impadronendosi dell’esperienza, degli sguardi, degli alterchi tonali della voce, che contornano una performance, frutto di una trattativa.

Il pubblico diventa mecenate, lenone e cliente al contempo, in un gioco accattivante che stimola il piacere ludico dello spettatore, rendendolo avido di storie che attingono argomentazione dalla vita e dai suoi massimi sistemi, rovistando nel cilindro del sempre detto, ma tanto taciuto.

Luciano Melchionna è il carovaniere esperto di 45 artisti formatisi sulle tavole del palcoscenico, quali belve fameliche di comunicare al pubblico l’istinto del narrare attraverso la musica e la recitazione.

Civiltà, legami e bordello sono le tre parole d’ordine del grande evento con cui oramai i napoletani hanno familiarizzato, riunendosi nella piazza del castello collinare della città, per abbeverarsi avidi di una cultura silenziosa che striscia nel sottosuolo delle nostre vite, pur avendo l’urgenza di esplodere per creare una nuova era dell’Acquario, fatta di rotazione degli ideali in positivo, di una fluidità attendibile per la coerenza del suo pensiero solidale e democratico.

I distillati d’arte dello spettacolo prodotto da Ente Teatro Cronaca, Fondazione Teatro Napoli e Teatro Bellini, arrivano a soggiogare il pubblico al teatro come concetto. C’è un sottile esoterismo in ogni personaggio che lo spettatore incontra in questa singolare esperienza, tanto da stabilire ed abbattere contemporaneamente i confini di ogni aspettativa individuale, con la globale seduttività dell’arte, incarnata da attori che si trasformano in cantastorie, giocolieri, cantanti ed interpreti di accenti ed istinti differenti, pronti a nascere e rinascere con ogni performer con cui si interagisce.

Benchè il ritmo dello spettacolo sia collaudato e veloce, nella vorticosità del valido sistema teatrale firmato Melchionna e Cianchini, il dubbio dell’uomo, solleticato, si ferma; non si lascia intontire dal rumore, ma mette a soqquadro la sua voce interiore; trasforma la letteratura in parola viva e grido tribale dei popoli.

Dignità autonome di prostituzione offre visioni violente come lacrime che irrorano il volto ed il pensiero; affida un compito da portare a casa e da stipare nel bagaglio culturale individuale; diventa megafono dell’inespresso e cassa di risonanza delle ingiustizie; ma è anche fiume ed arcobaleno di amore e giustizia, che in ogni racconto trabocca dopo il morso della tarantola.

Lo spettacolo parla tanto all’ élite, quanto al popolo irriverente; irrompe contro il politicamente corretto evidenziando l’importanza del racconto della libertà, cantato in voce comunitaria  come unico linguaggio che l’umanità riconosce insieme, divertendosi e confrontandosi in un teatro che dà dignità all’attore, accendendo l’occhio di bue del palcoscenico in modo esclusivo, nel senso di singolare ed intimo, tanto da far entrare nell’impatto sismico del teatrante, un singolo che sbircia, si siede ed applaude nell’ascolto di una storia non sua.

 

La famiglia di DAdP (attori e musicisti)
Raffaella Anzalone, Raffaele Ausiello, Maria Avolio, Lorenzo Balducci, Antonio Barberio, Maria Bolignano, Davide Borrelli, Carlo Caracciolo, Betta Cianchini, Riccardo Ciccarelli, Cinzia Cordella, Valeria Cozzolino, Veronica D’Elia, Marika De Chiara, Giampiero De Concilio, Valentina De Giovanni, Rossella De Martino, Renato De Simone, Adriano Falivene, Annarita Ferraro, Carla Ferraro, Martina Galletta, Mariano Gallo (Priscilla), Raffaele Giglio, Luciano Giugliano, HER, Irene Grasso, Daniela Ioia, Vincenzo Leto, Viviana Lombardo, LUK, Daniele Mango, Claudio Marino, Dolores Melodia, Gianluca Merolli, Raffaele Milite, Francesca Morgante, Daniele Russo, Sabba, Simona Seraponte, Pierfrancesco Scannavino, Irene Scarpato, Sandro Stefanini, Toto Traversa, Gianluca Vesce, Annarita Vitolo, Wena

Le liette
Martina Abbate, Sofia Celentani Ungaro, Filippo D’Amato, Sveva Di Palma, Iolanda Ferranti, Cristoforo Iorio, Carmelina Merlino, Matteo Ronconi, Vincenzo Sabatino, Umberto Serra

 

Foto di Arturo Favella

 


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.