Distruggere l’avversario a colpi di Zan
Spaventoso come nel 2021 l’omosessualità sia considerata una malattia, una devianza da curare, non uno dei caratteri della persona, come avere gli occhi castani o i capelli biondi. Vige un oscurantismo duro a morire che si tramanda di generazione in generazione senza possibilità di cambiamento. Ecco perché non serve una legge bavaglio come la Zan. Non serve perché divide e ghettizza gli stessi omosessuali, esclude ogni forma di pensiero.
Questa legge ha il vezzo di esonerare i violenti, legittimandoli al ruolo di eccentrici.
Ecco un esempio. Il senatore di Forza Italia, Lucio Malan, ha chiesto ad Alessandria Mussolini, sostenitrice della Zan, quali fossero, nello specifico, le violenze perpetrare ai gay. Una domanda posta sulla pagina della Mussolini con il garbo che ha sempre contraddistinto il senatore. Non l’avesse mai fatta: insulti violenti da parte di persone a favore della Zan.
Certo è spaventosa la sofferenza e il disagio del vivere. Ed è spaventosa la linea sottilissima che separa la plausibilità dal delirio. Si assiste alla solita storia: NO alla violenza, ma solo se sei della nostra parrocchia.
Guai ad esprimere un parere contrario, sei omofobo e con la Zan rischi pure il carcere per aver osato dissentire.
“Per anni ci hanno sparato addosso uccidendo centinaia di noi fino al “cuore dello Stato” rappresentato da Aldo Moro. Sconfitto il loro delirio armato hanno occupato i gangli della magistratura (vedi Palamara) per abbattere il partito di Aldo Moro e i suoi partiti alleati, lasciando in piedi il solo Pds a comandare per assenza d’avversari. Ma spuntò Berlusconi e allora stesso trattamento pure per lui espulso per sentenza dal Senato, preparano analoga fine per Salvini che ne ha preso il posto mentre per chi non accetta di vedere le scuole ridotte a campo di rieducazione lgbt scattano le manette della legge Zan. Guardate la storia dell’Italia repubblicana e pensate quanto dovete ringraziare Alcide De Gasperi per aver battuto i comunisti alle elezioni del 18 aprile 1948”.
Mario Adinolfi, scrittore e presidente del Popolo della Famiglia.
Non un sano dialogo con la cultura consolidata. Bisogna distruggerla.
“Nascita, matrimonio e morte sono stati per millenni i sacri cardini della vita famigliare e comunitaria. Nell’arco di pochi anni i tre eventi decisivi su cui si è fondata ogni civiltà sono stati depotenziati, stravolto e negati”.
Marcello Veneziani, giornalista e scrittore
Detto questo, chiederei ai promotori della Zan perché tanti trans ed omosessuali siano contrari a questa legge.
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