Draghi al Colle. Non è ancora crisi di Governo ma è latente
Draghi al Colle da Mattarella dopo le tensioni con M5S. A complicare ulteriormente la situazione è stata l’astensione dei 5 Stelle al dl Aiuti. E Forza Italia chiede la verifica della maggioranza.
“Tutti osserviamo le mosse di Conte.
Giusto e normale: ha aperto lui un confronto diretto con Draghi su alcuni punti importanti dell’agenda del Governo.
Oggi i Cinque stelle dopo aver votato la fiducia venerdì non hanno partecipato al voto finale.
E Draghi si è recato al Quirinale per conferire con il Capo dello Stato sulla situazione politica.
Atto inevitabile.
Ma la novità del giorno è la destra.
Attenzione, Salvini che annuncia che voterà solo i provvedimenti che interessano gli italiani sta dicendo che sta lentamente sganciandosi.
Oggi la Lega ha organizzato l’ostruzionismo alla Camera sul ddl sulla Cannabis.
La settimana prossima vedremo il bis sullo ius scholae.
Berlusconi poi che torna in campo con un videomessaggio sulle tasse due giorni fa e poi oggi chiede verifica di governo.
Renzi che lo scopiazza, come accade da un decennio.
Invito tutti a guardare la luna, non solo il dito.
La riunione tra Governo e sindacati con al centro l’agenda sociale sul salario minimo, la precarietà e il cuneo fiscale con i lavoratori radicalizza le posizioni della destra.
Che non vogliono una svolta per i settori più colpiti dalla crisi.
E iniziano una – lunga? – campagna elettorale.
Calma e sangue freddo, dunque.”
Arturo Scotto, Articolo Uno
“Grazie alle barricate della Lega, rinviati droga libera e cittadinanza facile. Ora, occupiamoci di tasse e lavoro. Promessa mantenuta!”.
Matteo Salvini, Lega
“Per combattere la loro battaglia interna e garantire un’ipotesi di futuro a Giuseppe Conte (ignaro del fatto che verrà rimpiazzato dal “puro, più puro” Alessandro Di Battista) i grillini non votano un decreto che sostiene imprese e famiglie e indeboliscono il governo di cui fanno parte. Bene ha fatto Mario Draghi a salire al Quirinale.”
Andrea Cangini, Forza Italia
“In un’aula parlamentare di 630 deputati, con 244 a favore e 386 che non si esprimono o votano contro non si va lontano. Meglio galleggiare fino a marzo o restituire la parola al Popolo sovrano?”
Giorgio La Porta, giornalista
“Il Decreto Aiuti è inadeguato per un’economia di guerra.”
Stefano Fassina, Leu – Patria e Costituzione
“Aprire la crisi nel momento peggiore, poco prima di una catastrofe economica epocale, lasciandogli la possibilità di andarsene addossando la responsabilità ad altri e di poter dire ‘Vedete cosa è accaduto dopo di me’ è un colpo di genio che poteva solo riuscire a Conte & C.”
Guido Crosetto
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