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Draghi duro contro i novax, ma la gente non vuole più piegarsi

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Anna Tortora

Draghi in conferenza stampa usa parole molto dure contro i novax. Ma…
“Misure necessarie? Draghi spiegherà perché in Gran Bretagna, Svezia o Sudafrica la curva dei contagi scende senza bisogno di uccidere diritto e libertà? Se non lo farà, lo faremo noi a fuori dal coro Chi non urla è complice.”
Mario Giordano, giornalista

Le cose pian piano vengono fuori e, vaccini o no, bisogna prendere atto che molto probabilmente la linea presa fino ad ora va messa in discussione.
“Il giornalista (ovviamente straniero) di Time fa l’unica domanda con un minimo di coraggio a Draghi, ponendo a paragone la politica priva di limitazioni sostanziali adottata da Boris Johnson in Inghilterra e quella tutti obblighi e divieti del governo italiano. A Londra il virus regredisce. E Draghi improvvisamente perde la parola e non risponde. Ovviamente nessun giornalista nostrano ha osato chiedere: ‘Presidente, perché l’obbligo vaccinale solo in Italia tra tutti i Paesi europei, se l’Italia ha più vaccinati di tutti? Perché milioni di persone lasciate senza stipendio solo da noi?’. Niente. Neanche un fiato dalla ‘libera stampa’.”
Mario Adinolfi, giornalista e scrittore

“Draghi in conferenza stampa ha appena detto una verità: non ha senso chiudere tutta la scuola prima di chiudere tutto il resto, ma non c’è bisogno di chiudere tutto come l’anno scorso perché la situazione grazie ai vaccini è molto migliore.”
Carlo Cottarelli

È talmente migliore che si va a guardare il pericolo novax.
Se fosse migliore, dato l’elevato numero di vaccinati, i novax dovrebbero essere un problema ormai minimo.
‘Terapie intensive e ricoveri in crescita ovunque. Tracciamento fuori controllo, assistenza domiciliare zero, monoclonali solo a pochissimi… questa la situazione dopo quasi un anno di governo Draghi.”
Francesca Donato, eurodeputata, Indipendente

I vaccini sono la soluzione, ma non rendono immuni al 100% e la gente è stanca di brancolare nel buio dopo due anni.
E sulle scuole ed altro…
“Non c’era alternativa alla apertura delle scuole. Tutti i paesi europei evoluti le hanno riaperte. L’apertura delle scuole è stata una scelta obbligata e non coraggiosa.
Ci potrà essere un aumento dei casi ma non credo di più di quello visto con gli istituti chiusi a Natale. Questo è un virus che galoppa a prescindere dalla chiusura di stadi e scuole. Arriveremo presto a oltre 300mila contagi come già avvenuto in altri Stati senza che si ponessero il dubbio sulle aperture, le scuole vanno aperte cercando di renderle sicure aumentando le vaccinazioni.
Bisogna imparare a convivere con il COVID con un atteggiamento diverso simile a quello avuto nel passato con l’influenza.
Ci vuole un rapido cambio di passo”
Matteo Bassetti, infettivologo


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.