22 Dicembre 2024
News Regionali

EAV: Protesta del personale viaggiante

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Molti macchinisti e capotreno delle linee vesuviane hanno improvvisamente avviato una protesta sotto la forma del rifiuto improvviso del lavoro straordinario. Questo ha determinato la soppressione di molti treni.

La causa del rifiuto di straordinario sembrerebbe essere la seguente: i nuovi turni basati su un orario flessibile anziché rigido previsto a partire dal 15 aprile. La direzione ha aperto ancora una volta al dialogo, sospeso stasera l’entrata in vigore dei nuovi turni, e convocato le OOSS per discutere del tema.

Quale è il tema? Gli attuali turni dei macchinisti e capitreno presentano la rigidità del nastro lavorativo di 7 ore e 25 minuti giornaliero. Turni rigidi di 7,25 ore, nelle quali il lavoro di guida sul treno è di 3,5 ore.  Quando manca un turno bisogna comandare una prestazione straordinaria di un nuovo turno, determinando un impegno lavorativo di 13 ore. 

13 ore di lavoro continuativo sottopongono ad uno stress eccessivo il lavoratore e nel 2024 questo non è più ammissibile.

Inoltre troppo lavoro straordinario determina che i lavoratori superino spesso i limiti  previsti dalla normativa. E fanno anche causa all’azienda per questo.

Che fare allora? Quello che si fa normalmente nelle altre aziende, a partire da TRENITALIA e che è previsto dal CCNL Autoferrotranvieri.  Passare da turni rigidi a turni elastici. Turni cioè che vanno da 5 ore lavorative al giorno a 8,5 ore lavorative. Senza cambiare il totale di ore settimanali per il lavoratore e senza cambiare il totale di ore di guida. Turni flessibili già applicati in EAV in altre ferrovie e sulla gomma ma che non vengono accettati sulle vesuviane.

In parole povere un lavoratore un giorno lavora ad esempio 5 ore ed il giorno dopo 8,5 ore al massimo (non 13 come avviene oggi) garantendo così il riposo psico/fisico e migliorando la produttività del sistema.

Non vi è  un di diktat aziendale, tutt’altro, ci sono le condizioni per discutere e trattare.

La direzione di EAV vuole evitare che un lavoratore stia in servizio per 13 ore al giorno. Questa cosa non è più ammissibile. La Direzione EAV vuole discutere di questo, disposta anche a riconoscere qualcosa in cambio (la settimana corta? Un orario settimanale ridotto rispetto ad oggi? Altro ancora).


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