Elezioni amministrative 2021, la presidente provinciale del Pd Caserta interviene sulla spaccatura in seno ai circoli cittadini
Camilla Sgambato: “Piedimonte Matese, Pignataro Maggiore e Sessa Aurunca non sono casi isolati ma l’emblema della situazione di estrema crisi in cui versa il partito in Terra di lavoro.
È compito della segreteria provinciale intervenire subito per riportare nel Pd corretti e democratici livelli di discussione”.
“I contrasti e le divisioni in atto nei diversi circoli cittadini di Piedimonte Matese, Pignataro Maggiore e Sessa Aurunca purtroppo non sono casi isolati, ma diventano l’emblema di una situazione di estrema crisi in cui si dibatte il Pd casertano. Di fatto, nonostante qualche sforzo tardivo, è mancata una regia complessiva, una guida che abbia assunto decisioni o dato una caratterizzazione politica ai comportamenti che, solo in apparenza riconducibili al partito, sono stati espressione di personalismi e tatticismi che hanno di fatto abolito una reale dialettica democratica”.
Ad intervenire su quanto sta avvenendo nei democratici a livello locale è Camilla Sgambato, presidente provinciale del Pd Caserta e componente della direzione nazionale del partito del Nazareno.
“Laddove l’esistenza di un radicamento politico ha assorbito le pur presenti tensioni, la linea di lettura delle operazioni amministrative è risultata coerente con uno schema riconoscibile, e comunque in linea con quelle espresse a livello regionale e nazionale. Vedi, tra gli altri, i comuni di Caserta e Santa Maria Capua Vetere.
Laddove invece la pressione o i pesi individuali sono spesso entrati a gamba tesa anche nel dibattito interno di militanti, dirigenti e iscritti impegnati e coraggiosi, non si è potuto addivenire ad una costruzione politica coerente e si sono mortificati anche i tentativi provinciali. Vedi, sempre tra gli altri, Piedimonte Matese, Pignataro Maggiore, per quanto riguarda comuni che vanno al voto col sistema maggioritario. Ma ci sono situazioni analoghe anche in città in cui si vota col proporzionale, vedi Sessa Aurunca, ove un’auspicabile politica unitaria del Pd avrebbe dovuto essere agevolmente attuabile”, spiega l’ex parlamentare.
“Mi sia dato atto che queste criticità sono state da me reiteratamente e tempestivamente denunciate, nel mio ruolo di presidente, in tempi non sospetti, ma sono purtroppo cadute nel vuoto. Non mi sottraggo dunque alle mie responsabilità, ma anzi nell’esercitare correttamente la mia funzione, chiaramente non operativa, ma di stimolo e impulso, ancora oggi reitero l’invito alla segreteria per un intervento che riporti nel Pd corretti e democratici livelli di discussione.
Lo dobbiamo ai nostri militanti, alle nostre comunità e al partito nazionale, che su questa strada sta profondendo le sue migliori energie”, conclude la presidente provinciale del Pd di Terra di Lavoro.
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