22 Dicembre 2024
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Eliminare Hamas, non c’è scelta

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“Sì, c’è un rischio terrorismo anche in Italia”. A dirlo è l’ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar, intervistato dall’Adnkronos dopo il gravissimo attacco di Hamas in Israele e all’indomani dell’attacco terroristico a Bruxelles. “L’estremismo islamico, le organizzazioni terroristiche sono pericolosi. Hamas ha proclamato giorni della rabbia anche in Europa, esortando all’uccisione di ebrei. Ci sono messaggi di odio sui social che possono incoraggiare estremisti all’azione. Rispetto la libertà di parola, ma penso bisognerebbe fare attenzione ai messaggi di incitamento alla violenza, messaggi non sono solo contro Israele, gli ebrei, ma anche contro l’occidente, i nostri valori”, afferma Bar.

“C’è necessità di maggiore protezione degli israeliani e gli ebrei in Italia, E’ triste che in Italia nel 2023 gli ebrei debbano preoccuparsi della loro sicurezza, dopo che Hamas ha attaccato villaggi, ucciso donne e bambini. Mi chiedo dov’è la logica. Sono in stretto contatto con le autorità competenti, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, la polizia, il primo ministro Giorgia Meloni, fanno quello che devono, compreso messaggi di supporto a Israele e la comunità ebraica”, sottolinea l’ambasciatore.

Quanto è successo il 7 ottobre “cambia tutto, non torneremo a cessate il fuoco con Hamas che mantiene le sue capacità e aspetta di poterci attaccare nuovamente. Hamas non ci ha lasciato scelta, se non di eliminarli”, dice Bar, sottolineando che Israele vuole essere sicuro “che Hamas non controlli più Gaza e non possa più attaccarci”.

“Ritengo che Hamas diffonda intenzionalmente disinformazione”, dicono “che non uccidono civili”, ma in tasca ai terroristi uccisi abbiamo trovato istruzioni per uccidere, torturare e rapire i civili, nota Bar. “Noi siamo uno stato democratico che rispetta il diritto internazionale, non vogliamo colpire i civili e prendiamo misure per evitare vittime. Ma Hamas usa i civili come scudi umani, nasconde le sue basi negli ospedali e negli edifici civili”.

Per sconfiggere Hamas “potrà servire del tempo”, ma “il numero delle vittime civili – afferma l’ambasciatore – dipende largamente da Hamas, da fino a quando continueranno a combattere, a lanciare missili, tenere persone in ostaggio, impedire alla popolazione di scappare”. “Ad Hamas non importa degli accordi o della propria popolazione a Gaza. Sono terroristi che pensano ad uccidere la gente, proprio come l’Isis”, chiosa.

“Non dobbiamo permettere ad Hamas di usare gli ostaggi per ottenere l’immunità. Se lo facessimo ci sarebbe un’ondata di sequestri da parte dei terroristi a livello internazionale”, “se si chiede a Israele di fare concessioni si incoraggiano altri rapimenti”. La comunità internazionale “deve chiedere il rilascio di tutti gli ostaggi, senza condizioni” e Hamas deve sapere che chiunque sia coinvolto nei rapimenti verrà perseguito da ogni sistema legale internazionale”, afferma.

La tensione cresce anche al confine con il Libano. “Ogni giorno gli Hezbollah attaccano Israele, noi rispondiamo facendo in modo di evitare una escalation che non vogliamo, ma il rischio è molto alto”, dice l’ambasciatore. “L’Iran – sottolinea- incoraggia Hezbollah e dà un forte sostegno ad Hamas fin dall’inizio dell’attacco”. Se comunque l’escalation ci sarà, “la risposta di Israele sarà forte”, assicura l’ambasciatore, aggiungendo poi con fare rassegnato che in questo caso ci sarà sempre chi dirà che “è colpa d’Israele”.


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