Elly Schlein, la rappresentazione plastica della decadenza culturale italiana
Elly Schlein, neosegretaria del PD, avanza proposte, raduna le piazze, urla slogan.
“Elly Schlein alla guida del Pd? È chiaro che il suo handicap è tutto intorno a lei. Perché la Meloni tragicamente non ha una classe dirigente in Fratelli d’Italia, ma lei ha una classe dirigente nel Pd, che è quella che la odia, è quella contro la quale gli elettori del Pd la hanno votata perché faccia il contrario“. Marco Travaglio
L’ultima sua battaglia è quella per la legalizzazione delle droghe leggere.
“Penso che sarebbe un buon modo di contrastare le mafie e la criminalità organizzata, anche perché dove è stata fatta, negli Stati Uniti e non solo, si dimostra che c’è un uso più consapevole, che non è un incentivo all’utilizzo”.
Gestazione per altri, utero in affitto, droghe leggere, eutanasia, aborto… Più che segreteria del PD, sembra la punta di diamante del Partito radicale.
“Mai confondere i desideri coi diritti. La natalità non può esser mai un mercimonio. Invece il mainstream vuole ideologicamente stravolgere il mondo in cui viviamo.” Marco Rizzo, PC
La Shlein, con i suoi slogan, sbandiera diritti a destra e a manca, come se la parola diritto fosse qualcosa di sconosciuto o peggio ancora un monopolio della sinistra.
Uguaglianza, parità, solo se si segue il suo pensiero liquido. Ma l’uguaglianza, nella Costituzione italiana, non è affermata in astratto, basta conoscere l’art. 3. Quindi i diritti non sono il paravento per fare ciò che ci pare, così chiarisce lo storico Eugenio Capozzi: “I diritti (chiamati così, senza specificarli, quasi il contenuto fosse dogmaticamente implicito) che vengono rivendicati con vittimismo minatorio dalle frange woke/ztl della borghesia non hanno nulla a che fare con il Diritto, cioè con la definizione ontologicamente fondata della sacralità assoluta di ogni essere umano, dalla quale discendono i limiti invalicabili posti a ogni potere sulle persone, e dunque gli autentici diritti soggettivi (libertà personale, di culto, di pensiero, di espressione, di associazione, di impresa … ).
I presunti “diritti” woke, al contrario, sono la legittimazione di atti di forza di alcuni soggetti, ai quali viene riconosciuto uno status speciale, su altri. Non sono limiti al potere sugli individui, ma autorizzazione a un potere illimitato a determinati individui, operata mediante l’invasione illimitata del potere statuale nella sfera privata di tutti.”
Le regole pongono alcuni limiti a tutti per garantire a ciascuno il diritto di essere libero.
Liberi anche di poter dire alla Shlein di essere la rappresentazione plastica della decadenza culturale, oppure di non apprezzare le sue”battaglie” senza dover essere etichettati come omofobi con tutto l’aplomb della sinistra.
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