Europa confusa e Zelensky abbandona Trump
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Zelensky abbandona Trump, l’unico che, piaccia o meno, può garantirgli la pace. In Europa, infatti, c’è una confusione pericolosa.
“Si fa un gran parlare d’invio di truppe europee in Ucraina per il mantenimento della pace e a garanzia della sovranità ucraina. C’è però grande disaccordo tra i membri dell’UE su una tale eventualità. E poi andrebbero con quale casco? Quello dell’ONU, della NATO, dell’UE, nazionale? Regna la più grande confusione. Una discussione che mi pare assolutamente prematura. La pace in effetti sembra ancora lontana. E non sembra vicino nemmeno il cessate il fuoco o quanto meno una tregua. Intanto, mentre si parla di pace, l’UE si appresta a varare il più grande riarmo della sua storia, mentre la Russia, dal canto suo, continua a bombardare il territorio ucraino. Insomma la guerra continua e non si intravvedono i prodromi di un possibile cessate il fuoco. I russi del resto hanno posto delle precondizioni che mal corrispondono ai desiderata degli europei: no a truppe NATO in Ucraina, no all’Ucraina nella NATO, no a truppe europee nazionali in Ucraina. Non solo. Mosca ha anche detto che non le basta tutto il territorio del Donbass già conquistato, pretende qualche ulteriore aggiustamento territoriale. In queste condizioni sembra alquanto insensato azzuffarsi su chi andrà o non andrà in Ucraina a difendere la pace quando ancora vi imperversa la guerra. Un mio consiglio (inutile e non richiesto): occorrerebbe seguire con lucidità e realismo la seguente progressione: CESSATE IL FUOCO (questa è la priorità massima. Mi pare tuttavia che nessuno stia agendo in questa prospettiva. Anzi…). NEGOZIATI DI PACE – solo in questo contesto si porrà il problema delle garanzia internazionali all’Ucraina e della presenza di truppe d’interposizione ; ELEZIONI in Ucraina (è il minimo sindacale per un paese che aspira a diventare membro dell’UE); RICOSTRUZIONE – sperando che l’Ucraina non diventi il più grande mercato della corruzione internazionale, ecc –
La strada verso la normalizzazione è, come si vede, lunga e impervia. Concentriamoci quindi, per il momento, sul raggiungimento del cessate il fuoco, sulla fine dei lutti e delle distruzioni. Ma per raggiungere quest’obiettivo occorrerebbe allentare le tensioni, non aumentarle, come si sta facendo in questi giorni. Starmer, Macron, von der Leyen, Putin, Lavrov, Trump e Musk, datevi tutti una calmata. Altrimenti, partiti per fare la pace, potremmo ritrovarci invece a dover fare la guerra. Quella vera, dove si muore, si soffre e ci si dispera. Non quella dei salotti televisivi, dove si ciarla e ci si pavoneggia, tra una finestra pubblicitaria e l’altra.”
Domenico Vecchioni, storico e già ambasciatore d’Italia
“…l’Europa è una caricatura di se stessa già da prima di Trump, e il modo con cui c’imbarcammo spinti da Biden e Zelenskij in quell’avventura senza uscita, lo comprovava.”
Marcello Veneziani, giornalista e scrittore
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