22 Febbraio 2025
Attualità

EUROPA – Il troppo celebrato manifesto di Ventotene

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Anna Tortora

Si parla tanto di Europa in questi giorni, del suo ruolo e della sua storia. Con i negoziati di Trump, si è aperto il solito dibattito pro o contro. E gli europeisti progressisti, d’improvviso, smettono di essere atlantisti.
Ma questa Europa, che tanti amano, è davvero quel sogno meraviglioso verso cui tutto deve convergere?
Ecco cosa ne pensa lo scrittore e giornalista Marco Nese.
“Sono andato a rileggermi il troppo celebrato Manifesto di Ventotene. Altiero Spinelli, che ne fu il principale estensore, viene definito pomposamente padre dell’Europa. Ma ho la sensazione che tutto questo entusiasmo con cui viene osannato sia fuori luogo, probabilmente perché il suo testo lo hanno letto in pochi.
Nel documento, la nazione, direi la patria, è considerata fonte di gravi problemi, perciò se ne auspica il superamento con la creazione degli Stati Uniti d’Europa.
E’ un progetto per niente liberale, con una marcata impronta socialcomunista, vi affiorano perfino dei profili di puro leninismo. Intanto, “la proprietà privata deve essere abolita”. Quanto alle imprese private, bisogna “procedere senz’altro a nazionalizzazioni su scala vastissima, senza alcun riguardo per i diritti acquisiti”.
Si immagina un’Europa fortemente statalista, con capi politici che compiono scelte senza tenere conto del consenso popolare. Anzi, il popolo va indottrinato, viene prefigurato uno Stato pedagogo con funzione educativa.
Lo scritto contiene anche la parola magica con cui oggi i politici, incapaci di risolvere i problemi, cercano di tenere buoni gli elettori. La parola magica è redistribuzione, cioè togliere a chi ha di più e darlo a chi ha di meno. Facile, no?
Il Manifesto suggerisce di istituire in pratica una forma di elemosina, ma la chiama “provvidenze che garantiscano a tutti” un reddito minimo. In sostanza il reddito di cittadinanza di cui si riempiono la bocca i grillini. l’Europa immaginata da Altiero Spinelli mi sembra orribile, ma purtroppo per certi aspetti si sta già realizzando.
Quel simpaticone di Altiero Spinelli ha scritto anche un “Diario europeo (1948-1969)”, pubblicato da Il Mulino. Vi si prefigura una guerra, necessaria per consolidare l’Europa: “Per quanto non si possa dire pubblicamente, il fatto è che l’Europa per nascere ha bisogno di una forte tensione russo-americana, e non della distensione, così come per consolidarsi essa avrà bisogno di una guerra contro l’Unione Sovietica”.
Se questi è il padre dell’Europa, come sarà la figlia?”


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.