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Fase2: Palmieri (Sistema Moda Italia), si riparte solo sostenendo le imprese

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Comparto in crisi, serve programmare e puntare sulla Ricerca 

“Il comparto moda soffre ma si deve ripartire con un approccio nuovo”. Così Carlo Palmieri Vicepresidente di Pianoforte Holding (Carpisa, Yamamay e Jaked) e Vicepresidente di SMI (Sistema Moda Italia) con delega per il Mezzogiorno, nella riflessione settimanale della Stazione Sperimentale delle Pelli (SSIP).

“Tutta la filiera moda era già in sofferenza, aveva ‘una influenza’ e lo dico per sottolineare che lo stato di salute non era dei migliori. L’emergenza Covid – spiega- ha solo peggiorato i numeri ed aggravato i problemi. Sono calati, capitava già prima, i consumi”.

“La merce non esce più dai negozi, non va oltre le piattaforma digitali. Ci sono, nel consumatore, limiti emotivi e psicologici, e soprattutto non ci sono più le risorse di prima. Questa emergenza – aggiunge – è arrivata in un momento particolare, in quello che si definisce ‘l’attacco di stagione’, che è il periodo  febbraio/marzo. Quando cioè le aziende non hanno incassato spesso i crediti per le forniture autunno/inverno e quando si prepara la consegna delle merci per la primavera/estate. Con il retail in lockdown per oltre 2 mesi la liquidità è venuta a mancare, come anche gli impegni.  Inoltre è parzialmente saltata la campagna vendita Autunno/Inverno prossima. Insomma il settore per me ripartirà non prima della fine del 2021”.

Palmieri, nella riflessione, parla delle necessità di puntare sulla programmazione per poi rilanciare le “Toccherà agli imprenditori fare ma non solo a noi. Serve un ruolo più forte delle associazioni di rappresentanza, un gioco di squadra con le Istituzioni. Un cambio di visone. Nella emergenza lo Stato ha assistito, legittimamente, chi aveva bisogno. Si è intervenuto sui cittadini ma non è la strada che ci farà ripartire. Perché si riparte se sosteniamo le imprese. I fondi statali ed  europei devono andare in questa direzione. Perché se riparte l’impresa si assicura futuro e si danno garanzie vere ai cittadini. Poi toccherà alle imprese cambiare partendo dalla consapevolezza che nulla, dopo il Covid, sarà come prima”.

“Un errore rinunciare alla Ricerca, alla Innovazione. Folle. Collaboriamo – conclude – con la SSIP e continueremo. Ricerca, innovazione e formazione (esempio gli ITS) sono fondamentali per la ripresa. C’è bisogno di filiere, di aggregazioni, di reti intelligenti e virtuose. Questa emergenza, le ho detto, cambia il rapporto dei consumatori con l’ambiente, trasforma le sensibilità. Il rispetto dell’ambiente, la sostenibilità saranno punti fermi del futuro. Chi immagina a costi aggiuntivi sbaglia, è opportunità di crescita, volano di sviluppo”.


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