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Fenomeno Fantasanremo 2022, le pagelle dei 25 big in gara nella terza serata

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Sanremo, 3 feb. – Fenomeno Fantasanremo alla 72esima edizione del Festival. Nella terza serata scendono in campo tutti i 25 artisti in lizza per il podio della canzone italiana.

L’edizione 2022 si colora di gioco e coinvolge i cantanti pronti a dare il loro supporto alla gara nella gara, lanciando dal palco dei segnali che fanno acquisire punti ai partecipanti del Fantasanremo.

Ogni gesto segreto (un accendino da accendere sul palco, un abbigliamento più scollato, la discesa tra il pubblico, il batti cinque o ancora la parola Papalina e Fantasanremo pronunciata a fine esibizione, regalano punti ai partecipanti che hanno speso i ‘Baudi’ (una sorta di moneta sanremese creata ad hoc), gareggiando da soli o in squadra per essere vincitori morali del Festival, senza premio.

Gianni Morandi è stato il primo a prestarsi al gioco e da allora, ognuno getta l’occhio ad ogni artista e a ciascun loro indizio.

La competizione acquisisce ancora più suspense e diverte contemporaneamente gli italiani che stilano come noi, la loro personale pagella.

Nel terzo appuntamento co-condotto da Drusilla Foer, con super ospite Cesare Cremonini, le esibizioni si palesano nella loro interezza, affermandosi pienamente.

Elisa: 10

Divina e fuori categoria tanto è brava, Elisa. Il suo ritorno sanremese si tinge dopo 20 anni di bellezza, grazia e delicatezza. Tutte qualità che si riscontrano nel brano etereo ‘O forse sei tu’.

Mahmood e Blanco: 9.5

Mahmood e Blanco hanno già vinto a detta del gradimento del pubblico. Il loro duetto è una splendida intersezione di voci: dolce, carezzevole e intenso, tanto da entrare nelle orecchie e nel cuore prepotentemente generando ‘Brividi’.

Irama: 9

Anche se i suoi look sono discutibili, la sua voce è limpida, estesa come la canzone che interpreta. ‘Ovunque sarai’, dedicata a sua nonna, raccoglie tutta l’intensità dei sentimenti familiari che ognuno di noi sente prepotentemente nell’animo.

Emma: 8,5

Si presenta bene Emma con ‘Ogni volta è così’, un brano al femminile che fin dalla prima sera si modula sullo stile della Marrone, risultando validissimo nel suo stile pop.

Massimo Ranieri: 8

Massimo Ranieri è il vero istrione del palco con la sua canzone dedicata ai migranti. ‘Lettera di lá dal mare’ è il testo più difficile di questo Festival sia per la tematica trattata, sia per la partitura musicale che richiede una super voce come quella di Ranieri.

Dargen D’Amico: 8

 Un nuovo tormentone è servito nella città dei fiori che danza tutta al ritmo di ‘Dove si balla’, un testo che acceca col suo sound, tanto da far sì che la gente indossi gli occhiali da sole per ascoltarlo.

Noemi:7,5

Bella canzone scritta da  Mahmood e Dardust, ‘Ti amo non lo so dire’, un brano sulla consapevolezza acquisita che Noemi interpreta come sempre alla perfezione.

Iva Zanicchi: 7,5

La signora di ‘Ok il prezzo è giusto’ ha un’interpretazione impeccabile che l’intero Ariston le riconosce, esibizione dopo esibizione. La classica canzone sanremese ‘Voglio amarti’ non fa una piega e la gente la approva!

Gianni Morandi: 7,5

Alzi la mano chi non ama lo spirito contagioso di Gianni Morandi! L’eterno ragazzo della canzone nostrana con ‘Spalanca le porte’ ci fa saltare, dimenare ed infonde il buon umore con la sua capacità di reinventarsi ogni volta mentre canta.

Donatella Rettore e Ditonellapiaga: 7,5

Energiche, anti convenzionali, le due donne che rappresentano due generazioni a confronto, accendono la loro ‘Chimica’ con l’Ariston. Il brano è tipicamente nelle corde della Rettore che torna finalmente a cantare a pieni polmoni con la sua anima disco-rock.

La rappresentate di lista: 7

‘Ciao ciao’ ci fa salutare un brano ritmato che pian piano fa battere mani e piedi, lasciandosi apprezzare ascolto dopo ascolto. Di chiaro effetto radiofonico, lo ritroveremo spesso in onda. 

Highsnob e Hu: 7

Un brano ben costruito sia nell’armonia che nell’interpretazione. ‘Abbi cura di te’ si afferma come un crescendo e non passa inosservata.

Sangiovanni: 7

Ritmo ‘Up’ per il cantante vicentino. Per lui il passaggio dal Talent di ‘Amici’ al palco dell’Ariston è stato breve. Il suo singolo ‘Farfalle’ racconta la libertà nei rapporti quotidiani, circondati da persone che ti fanno respirare, attraverso una narrazione canora semplice ma originale.

Matteo Romano: 6,5

‘Virale’ il brano, meno l’effetto. Romano canta onestamente un testo poco giovanile rispetto al titolo  che presenta.

Aka 7even: 6,5

 ‘Perfetta così’ la sua esibizione con canzone che piace e risulta dignitosa nel guadagnare l’applauso del pubblico in sala, mentre palesa la voglia matta di totalizzare  200 punti al Fantasanremo, restando a lungo sul palco.

Ana Mena: 6,5

Anche per Ana Mena e ‘Duecentomila ore’, la sufficienza si raggiunge. La canzone migliora volta dopo volta, ma non svolta nel vero senso della parola.

Giusy Ferreri: 6

Se la prima sera la sua esibizione  era risultata anonima, questa volta migliora, anche se l’audio non aiuta. La voce della Ferreri tuona per risvegliare qualcuno che eventualmente si fosse assopito, eppure il brano ‘Miele’ non addolcisce affatto l’atmosfera.

 Michele Bravi: 6

‘Inverno dei fiori’ è una canzone prevedibile, infiocchettata bene da una buona interpretazione di Bravi che si presenta in look total red, per la gioia dei giocatori del Fantasanremo che grazie a lui totalizzeranno punti per outfit monocromatici a go go!

Giovanni Truppi: 6

L’artista napoletano che canta e parla nel suo pezzo  ‘Tuo padre, mia madre, Lucia’, di un torbido menage a trois, raggiunge la sufficienza, fosse solo per la particolarità della sua esibizione.

Le Vibrazioni: 5

 “Tantissimo” è il titolo del loro brano, ma non riesce a piacere altrettanto spiccando il volo rispetto ai testi degli altri colleghi, raffreddando un po’ le aspettative collettive.

Achille Lauro e Harlem Gospel Choir: 5


Brano remake di “Rolls Royce”, farcito questa volta da un coro gospel e da un’esibizione decisamente narcisista, nonostante la grande artisticità di Achille, il pezzo non sortisce l’effetto ‘Wow’. Risulta anzi, un po’ stucchevole.

  Youman: 5

La sua ‘Ora e qui’ è un’intima confessione che però non decolla nonostante la propensione decisamente soul dell’artista.

 

Tananai: 4,5

Carina, ma non troppo la sua canzone ‘Sesso occasionale’. Il brano benché “canticchiabile” non si impone rispetto agli altri.

Rkhomi: 4

 Pur stando tra i big non si percepisce molto del suo stile canoro. Almeno in questo è stato ‘Insuperabile’, adottando il titolo del suo brano.

 


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.