21 Novembre 2024
PoliticaPolitica Interna

Fine del Governo Draghi. Tra fuoriusciti irrilevanti e rinnovamento della politica

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Anna Tortora

Lasciando perdere l’omologazione che vorrebbe far credere che gli Italiani siano dispiaciuti per l’addio di Draghi, andiamo a vedere la realtà. Certamente non mi limiterò a parlare delle persone che ascolto io, ma invito chiunque a farsi un giro su Twitter: la maggior parte degli utenti è felice che Speranza e Di Maio non siano più al Governo. Quindi, non è Mario Draghi, persona intelligente e amabile sicuramente,  il problema per la gente comune, ma parte del Governo guidato da lui. Con buona pace di Calenda, che ogni giorno propina appelli antipopulismo fregandosene del popolo, e dei fuoriusciti da Forza Italia. La Gelmini, ad esempio, quale contributo culturale e politico potrebbe dare ad un partito? Nessuno. Via da Forza Italia, ma povero partito che la accoglierà: e si dice sia proprio Azione di Carlo Calenda.

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, va dritto per la sua strada, ribadendo la sua posizione e quella del partito: cristianità e garantismo.
“Gelmini e Brunetta annunciano l’addio. A queste persone ho dato tutto. Non mi merito che facciano questo. La Gelmini, poi… Ricordo che se ne voleva andare già ai tempi di Monti.
Ma comunque… Non mi merito nemmeno che queste persone, andandosene, dicano quelle cose: ‘Forza Italia non è più la stessa, Berlusconi è diventato un’altra persona… Tutte sciocchezze. Sono loro che sono cambiati, non io (…). Ma le dico io una cosa, e la dico anche e soprattutto a loro: non hanno futuro. E non lo sostiene nemmeno Silvio Berlusconi, lo dimostrano i fatti di questi anni: guardi che fine hanno fatto, tutti quelli che sono usciti da Forza Italia… Perché la verità, alla fine, è questa: tutti quelli che mi lasciano non hanno futuro, punto e basta.
I Cinquestelle hanno ritirato la fiducia al governo creando una situazione che lo stesso presidente Draghi ha definito insostenibile.  Di fronte a questo, noi abbiamo chiesto di rifare un patto di governo, sotto la guida di Draghi, su basi nuove, coerenti, solidali. Dalle elezioni uscirà una maggioranza chiara di centro-destra: la nostra presenza darà un carattere rigorosamente atlantista e europeista, liberale e cristiano. I nostri alleati si aspettano credibilità e stabilità. Saremo noi a garantirla, badando a non disperdere quanto di buono c’è stato nell’esperienza del governo Draghi – ed è molto, anche per merito nostro – e a continuarne l’opera, imprimendo una svolta liberale all’azione di Governo per accelerare lo sviluppo.”
Silvio Berlusconi

“Il Pd apre di fatto la campagna elettorale…
L’obbiettivo è chiaro: far passare, anche col voto ma soprattutto col dibattito della Camera e con la complicità dei media, il messaggio che mandare via Draghi è una scelta scellerata fatta contro gli interessi degli italiani.
Gli italiani ricordino bene, durante tutta questa lunga estate di campagna elettorale che il Partito democratico ha aperto ufficialmente questa sera, chi invero li ha chiusi in casa negandogli libertà dignità diritti e lavoro e chi li ha impoveriti perché l’Italia partecipasse a una guerra non sua, voluta dagli USA e sostenuta da Bruxelles, facendo schizzare alle stesse il costo della vita, della benzina e dell’energia e impoverendo pesantemente le loro tasche e il loro futuro.”
Luigi Mercogliano, giornalista

“Ecco un chiaro esempio di “populismo delle élite”: evocano un’Italia che sta solo nella loro mente e nei loro salotti (Draghi e Letta) in nome della quale pretendono di delegittimare il Parlamento e il popolo italiano vero (quello che non vorrebbero far votare mai).”
Antonio Socci, giornalista e scrittore

Aggiungo che c’è una questione morale da non sottovalutare che non riguarda solo il rinnovamento della politica, ma investe tutta la realtà culturale e sociale del nostro Paese. Essa esprime, infatti, l’esigenza di ricondurre i mutamenti in atto in questa transazione governativa (epocale) alla domanda di senso e di valore, ai criteri di discernimento critico e di lettura obiettiva dei fatti.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.