Fondazione Saccone, Federalberghi e Confcommercio Salerno presentano: I risultati della ricerca “Il Consumatore dopo il Covid-19”
Più sicurezza in alberghi e stabilimenti balneari, l’80% dei clienti acquisterà in negozi fisici
1 consumatore su 2 trascorrerà una giornata al mare in uno stabilimento balneare
Viaggi entro i prossimi 3/6 mesi
Salerno, 15 maggio 2020 – Nel corso di una diretta live, oggi pomeriggio, sono stati presentati i risultati della ricerca “Il Consumatore dopo il Covid-19“, promossa da Fondazione Saccone, Federalberghi Salerno e Confcommercio Campania – sede di Salerno, a cura della dottoressa in sociologia Lucia Landolfi, nell’ambito di un progetto di tirocinio curriculare con la Fondazione Saccone, sotto la supervisione della tutor Giuseppina Cersosimo del DISPS (Dipartimento di Studi Politici e Sociali) dell’Unisa, facoltà di Sociologia.
I dati sono il frutto della somministrazione di un questionario a due cluster di utenti, consumatori prevalentemente della provincia di Salerno e clienti di strutture ricettive e stabilimenti balneari. Complessivamente, sono stati somministrati 8541 questionari per un totale di 4414 unità valide per l’analisi (che hanno completato il questionario), così suddivise: 2277 consumatori del circuito Confcommercio Salerno, 2137 fruitori servizi turistici strutture associate a Federalberghi Salerno.
Sugli stabilimenti balneari – Il 48% dei consumatori ha dichiarato che, nei prossimi mesi, trascorrerà almeno una giornata in uno stabilimento balneare, il 37% forse, il 15% no. Considerate importanti le misure sulla distanza tra gli ombrelloni, l’attesa in fila alle docce e l’utilizzo di mascherine da parte degli operatori, di meno i divisori in plexiglass tra gli ombrelloni. Il 50% degli utenti sarebbe disposto a prenotare per avere accesso a un lido, il 28% non sarebbe disposto a farlo, mentre il 22% forse lo farebbe.
Sul commercio – Il 71% di coloro i quali hanno dichiarato che faranno acquisti si concentreranno su abbigliamento e calzature, il 36% prodotti alimentari e bevande, il 24% arredamento per la casa, il 20% libri e materiale d’ufficio, il 17% apparecchiature tecnologiche,
il 15% acquisterà elettrodomestici, mentre il 10% giocattoli. Il 9% dei rispondenti acquisterà farmaci, mentre l’8% articoli per lo sport e il 7% dei rispondenti ha indicato “altro” come opzione di risposta, specificando prevalentemente prodotti cosmetici e attrezzi da giardinaggio. Il 4% acquisterà vetture o componenti di vetture, il 4% tabacchi e il 3% dei rispondenti acquisterà gioielli. Più della metà delle persone che ha dichiarato di fare acquisti si recherà in negozio, ossia il 79%. Il 12% acquisterà online, l’8% usufruirà della vendita a distanza con consegna a casa e il 2% acquisterà in altri modi.
L’80% di coloro i quali hanno intenzione di ordinare cibo a domicilio lo farà contattando telefonicamente l’esercizio, mentre il 19% utilizzando un’applicazione.
Le misure considerate più importanti nei locali per i rispondenti sono l’utilizzo di mascherine e guanti da parte degli operatori, obbligo di distanza con gli altri clienti e presenza di gel igienizzanti per i clienti, segue con meno importanza la sanificazione del locale ogni qualvolta si raggiunge un numero di clienti. Il controllo della temperatura dei clienti all’ingresso è la misura considerata meno importante per i rispondenti. Quasi tutti gli utenti (circa l’85%) sarebbero disposti a sottoporsi al controllo della temperatura prima di entrare in un locale. Circa 1 utente su 2 è disponibile ad attendere il proprio turno per entrare in un negozio o in un ristorante. Sulle palestre – la disposizione più importante per i rispondenti è la presenza di gel igienizzanti per i clienti, seguita dalla prenotazione per poter andare in palestra e l’utilizzo di guanti e mascherine da parte degli operatori. Sul turismo – Tra coloro i quali hanno dichiarato che faranno una gita o un viaggio appena le restrizioni lo permetteranno, il 45% ha intenzione di visitare la propria regione, mentre il 40% ha intenzione di visitare l’Italia, ma che sia una regione diversa dalla Campania e il 15% vorrebbe spostarsi all’estero. Sulle strutture ricettive – Il 27% degli utenti intervistati ha dichiarato di aver annullato una prenotazione in questo periodo. Il 21% degli utenti pensa di ritornare in una struttura ricettiva non appena le restrizioni termineranno, il 7% dopo un mese dalla fine delle restrizioni, 21% da uno a tre mesi dalla fine delle restrizioni. Il 20% degli utenti pensa di tornare in una struttura ricettiva da tre a sei mesi dopo il termine delle restrizioni, il 17% da sei mesi a un anno dopo il termine delle restrizioni dettate dal Coronavirus, mentre il 14% delle persone pensa di farlo dopo un anno dal termine delle restrizioni.Il 43% dichiara che maggiori procedure di sicurezza lo convincerebbero ad andare in una struttura ricettiva, il 21% dei rispondenti sarebbe convinto da sconti, mentre il 19% da cancellazioni flessibili. L’8% degli utenti dichiara che bonus vacanze detraibili dalle tasse lo convincerebbero ad andare in una struttura ricettiva e il 9% dichiara altre soluzioni che lo convincerebbero ad andare in una struttura ricettiva.
I rispondenti sono molto d’accordo con la scelta di informare dettagliatamente i clienti sulle norme intraprese dalla struttura prima del check-in e sull’utilizzo di mascherine e guanti da parte degli operatori.
Il 32% degli utenti sceglierebbe il servizio in camera, il 27% il servizio al tavolo, mentre il 22% vassoi singoli con prodotti scelti la sera prima, il 15% buffet con prodotti confezionati singolarmente e il 3% altro.
Per gli utenti le pratiche più importanti da adottare sono sanificazione delle superfici e la presenza di dispenser di gel igienizzanti nei luoghi comuni, seguite da kit per gli ospiti contenenti gel igienizzante, mascherina e guanti, oltre alla protezione al telecomando con imballaggio di plastica da cambiare a ogni cliente.
A fronte di quanto emerso, il commento di Giuseppe Gagliano, Presidente di Federalberghi Salerno e Confcommercio Campania – sede di Salerno: “Nella lettura dei risultati abbiamo scoperto, anche con piacevole sorpresa, alcuni dati che ci fanno affrontare il domani con un pizzico di ottimismo in più. Ad esempio, abbiamo riscontrato che la volontà dell’80% dei consumatori è di fare acquisti in un negozio, che la predisposizione di oltre 1 consumatore su 2 è di trascorrere una giornata al mare in uno stabilimento balneare o, ancora, che c’è un’alta propensione ai viaggi in un orizzonte temporale abbastanza breve, entro i prossimi 3/6 mesi. Anche da un punto di vista organizzativo, l’indagine è servita a capire come prepararci alla missione del “servire” e a come dovremo interpretarla in futuro. Ci sembra chiaro che, al di là delle linee guida e dei protocolli a cui dovremo attenerci, i consumatori che acquisteranno beni e servizi, da oggi, si presentano con bisogni e secondo modalità differenti da quelle che conoscevamo. Abbiamo capito che i consumatori, per sentirsi al sicuro, sembrano disposti ad accettare di buon grado quello che prima della “crisi” avremmo identificato come un deficit organizzativo intollerabile (le attese, le procedure di controllo, la prenotazione dei servizi). Questo determina nuovi paradigmi che avranno, certamente, effetti non solo immediati, ma anche nel lungo termine. Siamo propensi a ritenere, quindi, che alcune delle abitudini che si svilupperanno dopo l’emergenza Covid-19 siano destinate a durare nel tempo ed a diventare una prassi consolidata. La sfida che ci si pone davanti è quella di affrontare questo scenario correttamente. Dovremo essere capaci di individuare le opportunità dove i più vedono il problema” .
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