For Women in Science, L’Oréal Italia e l’Unesco premiano 6 giovani scienziate italiane di talento
(Adnkronos) – L’Oréal Italia ha annunciato oggi le sei vincitrici della XXII edizione italiana del Premio Young Talents Italia – L’Oréal Italia Unesco per le Donne e la Scienza. Durante la cerimonia sono intervenute anche la ministra per l’Università e la RicercaAnna Maria Bernini e la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella con un messaggio video. In Italia, dal 2002 al 2023, il programma “L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza” ha assegnato ogni anno 6 borse di studio del valore di 20.000 euro per un totale di 112 borse. A partire da questa XXII edizione italiana, in accordo con la giuria, le borse di studio sono diventate dei veri e propri Premi con l’obiettivo di coinvolgere un numero più ampio di ricercatrici e avere una maggiore compatibilità con altre Borse di studio che le candidate potrebbero ottenere. Un’apertura che vuole dare ancora una volta un segnale forte: un supporto concreto per giovani ricercatrici che potranno, grazie al Premio, portare avanti la propria attività di ricerca e il proprio progetto di studio in Italia. Il bando di questa edizione ha raccolto 260 candidature. La giuria, composta da un panel di illustri professori universitari ed esperti scientifici italiani e presieduta dalla Professoressa Lucia Votano, Dirigente di Ricerca affiliata presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dopo un’attenta valutazione ha selezionato le sei ricercatrici più meritevoli per i loro progetti. Bernadette Basilico Bernadette è una neurobiologa con un dottorato in neuroscienze. La sua ricerca si concentra su particolari condizioni che affliggono il sistema nervoso, affinché si possano individuare nuovi target terapeutici per il trattamento di patologie neurologiche e neuroinfiammatorie. Progetto – Studio dei meccanismi paziente-specifici nella patologia correlata alla mutazione SYNGAP1 per sviluppare strategie terapeutiche mirate. Istituto Ospitante – Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “Vittorio Erspamer”. Giada Peron Giada è un’astrofisica specializzata nelle alte energie. In particolare, la sua ricerca si dedica all’osservazione in banda gamma di oggetti Galattici come resti di supernova, nubi molecolari e ammassi stellari. Progetto – Il contributo degli ammassi stellari ai raggi cosmici Galattici. Istituto Ospitante – INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) – Osservatorio Astrofisico di Arcetri. Veronica Nava Veronica è un'ecologa specializzata nello studio e nella gestione degli ambienti di acqua dolce. Le sue ricerche si concentrano in particolare sugli impatti antropici su laghi e fiumi, attraverso l'analisi di dati a lungo termine e studi sperimentali. Progetto – Impatto dell'inquinamento da plastica sul metabolismo e funzionamento degli ecosistemi lacustri. Istituto Ospitante – Università di Milano-Bicocca, Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra. Federica Fabbri Federica è una fisica, specializzata nello studio dei fenomeni sub-nucleari. Si occupa di applicare concetti provenienti dalla teoria quantistica dell’informazione allo studio delle particelle elementari prodotte ad altissima energia negli acceleratori di particelle. Progetto – Exploring quantum observables at LHC. Istituto Ospitante – Università di Bologna “Alma Mater Studiorum”, Dipartimento di Fisica ed Astronomia “Augusto Righi”. Anna Corti Anna Corti, ingegnere biomedico e ricercatrice, è specializzata nello sviluppo di modelli predittivi di rischio cardiovascolare basati sull’integrazione – tramite tecniche di intelligenza artificiale – di elementi di biomeccanica computazionale e metodi di analisi avanzata di immagini mediche. Progetto – PRISM – Predicting high-Risk carotId plaqueS: a radioMechanical profiling. Predizione delle placche carotidee vulnerabili: l'approccio sinergico di radiomica e biomeccanica. Istituto Ospitante – Politecnico di Milano, Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria. Chiara Trovatello Chiara è una fisica sperimentale specializzata nello studio delle proprietà ottiche di materiali bidimensionali, simili al grafene. La sua ricerca riguarda l’ambito della fotonica, e in particolare dei laser, e utilizza tecniche di spettroscopia ultraveloce e di ottica nonlineare per esplorare questi nuovi materiali, che stanno rivoluzionando il mondo dell’opto-elettronica e delle comunicazioni quantistiche. Progetto – Entanglement quantistico con materiali semiconduttori a bassa dimensionalità̀. Istituto Ospitante – Politecnico di Milano, Dipartimento di Fisica. Il programma L’Oréal-Unesco “For Women in Science” è partito a livello internazionale nel 1998 e da allora si impegna per permettere a un numero sempre maggiore di scienziate di superare le barriere all’avanzamento di carriera e contribuire a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi, a beneficio di tutti. In 26 anni il programma ha sostenuto oltre 4.100 ricercatrici di oltre 110 paesi, premiando l’eccellenza scientifica e ispirando le generazioni di giovani donne a perseguire la loro carriera. Sette di queste scienziate, dopo aver vinto il premio L’Oréal-UNESCO, sono state insignite del premio Nobel: tra loro Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, vincitrici del Nobel per la Chimica nel 2020 e Anne L’Huiller e Katalin Karikò vincitrici del Nobel per la Fisica e la Medicina nel 2023. Ninell Sobiecka, Presidente e Amministratore Delegato di L’Oréal Italia, commenta: “Da anni grazie alla Fondazione L’Oréal sosteniamo le donne e ne favoriamo l’empowerment con diverse iniziative affinché possano dare forma al proprio futuro e fare la differenza all’interno della società. Sono molto felice oggi di premiare queste 6 giovani e brillanti ricercatrici italiane che potranno, grazie a questo importante riconoscimento, non solo portare avanti i loro ambiziosi progetti contribuendo al progresso scientifico del nostro Paese ma essere anche di esempio per altrettante future scienziate spronandole ad intraprendere carriere in ambito STEM perché mai come adesso crediamo che il mondo ha bisogno della scienza e la scienza ha bisogno delle donne”. “Supportare la presenza femminile nel mondo delle materie Stem è importante per lo sviluppo del Paese, in un’ottica di parità di genere e di empowerment femminile. Ecco perché il premio ‘L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza’ è così significativo: da anni mostra role model positivi, racconta le opportunità che offre il mondo della ricerca, incoraggiando giovani donne a esplorare questi campi con curiosità e fiducia nelle loro capacità e abbattendo gli stereotipi di genere. Un obiettivo che porto avanti, ad esempio, nel progetto Mentorship Milano con cui abbiamo già coinvolto oltre 550 giovani ragazze e di cui sono già aperte le iscrizioni alla seconda edizione”, ha dichiarato Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano. Secondo gli ultimi dati diffusi da AlmaLaurea ed elaborati da Valore D persiste ancora un forte Gender gap nello studio delle discipline STEM che si fa fatica ad abbattere. Analizzando lo studio delle discipline in ambito STEM si nota come la partecipazione femminile sia sotto- rappresentata nelle facoltà di ingegneria e informatica mentre vi è una sovra-rappresentazione nelle facoltà universitarie legate alla formazione e all’educazione, al campo linguistico e psicologico. In particolare, nel settore Informatica e Tecnologie ICT, nel 2022 soltanto il 17% degli studenti era di genere femminile. Se invece guardiamo alla composizione di genere dei docenti universitari e dei ricercatori nei vari ambiti scientifici, globalmente, si osserva un aumento del 6,1% dal 2012 al 2022 delle donne tra i professori ordinari, percentuale che aumenta al 7,4% per i professori associati. A distanza di dieci anni, notiamo un aumento delle donne appartenenti alla qualifica dei professori ordinari, associati e ricercatori in tutte le aree. In particolare, nelle Scienze matematiche e informatiche dal 2012 al 2022 l’incremento è stato del + 3,2%, mentre nelle Scienze Fisiche del + 5,9%, nelle materie chimiche del + 15,4%, nelle Scienze Biologiche del + 7,6%. Da quanto emerge dall’ultimo rapporto ANVUR con focus sul gender gap pubblicato a gennaio 2024 e riguardante l’anno 2023, le direttrici delle Università statali sono passate dal 19,4% nel 2012 al 27,9% nel 2022, confermando un trend positivo della presenza femminile. —[email protected] (Web Info)
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