Garante dei disabili, avv. Paolo Colombo: “Bimbo con la Sma resta a casa perché a scuola manca l’infermiere e i compagni per solidarietà non vanno in classe
Occorre che le istituzioni trovino una soluzione. Non rispettare il diritto di uno comporta non rispettare i diritti di tutti.
È accaduto nella sede Vittorio Emanuele del IV istituto comprensivo Pergolesi di Pozzuoli. Dove 180 famiglie si sono mobilitate contro la discriminazione che colpisce i due bambini, Lorenzo, in particolare. Il piccolo è in prima elementare, ama stare in classe con gli amichetti e studiare. Ma è affetto dalla Sma, l’atrofia muscolare spinale, che gli impedisce di ingoiare regolarmente la saliva. E, per tenere libere le vie aeree, per impedire che soffochi, serve aspirare muchi e liquidi periodicamente. Deve farlo un infermiere, secondo
quanto prescritto dai medici dell’ospedale pediatrico Santobono che hanno in cura il bambino. Perché un errore nella manovra potrebbe provocare danni irreversibili. L’infermiere, però, è una figura che a scuola non c’è. E che la Asl Napoli 2 rifiuta di concedere, sostenendo che basti un operatore socio sanitario specializzato, come quelli che – su mandato dei Comuni – affiancano spesso i bambini disabili nelle nostre scuole. In mancanza dell’infermiere, la signora Brunella, madre di Lorenzo, è costretta a restare nei paraggi della classe per
intervenire all’occorrenza. La madre di Lorenzo, quando il bambino era all’asilo è stata obbligata a provvedere da sola, non trattandosi di scuola dell’obbligo. Ma ora che Lorenzo è in prima elementare va trovata una soluzione, perché è un suo diritto essere a scuola. Al fianco di Lorenzo e di Brunella ci sono tutti i genitori della scuola. Il Comune, la scuola, la famiglia e i medici di Lorenzo si incontreranno a breve. Intanto, dopo la prima mobilitazione, è arrivato l’operatore che può aiutare Luca con l’insulina. Ma per l’infermiere si attendono indicazioni certe della Asl Napoli 2. Il Garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione Campania, l’avv. Paolo Colombo dichiara: “Occorre che le istituzioni (Asl, Comune e Scuola) trovino una soluzione. Giusto non girarsi dall’altra parte. Non rispettare il diritto di uno comporta non rispettare i diritti di tutti.”
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