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Garante dei disabili, avv. Paolo Colombo: “Giornata della Disabilità Intellettiva: maggiore sensibilità in questo momento di isolamento e prostrazione collettiva”.

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Il Garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione Campania, l’avv. Paolo Colombo in occasione della giornata della disabilità intellettiva del 28 marzo richiama l’attenzione sulle persone con disabilità intellettive che in questo momento così difficile a causa della pandemia per il Covid19 sono tra le più fragili della società e rischiano di essere dimenticate e non aiutate a sufficienza.

L’avv. Colombo dichiara: “Occorre un grande impegno in favore di queste persone per preservarle dal rischio di contagio da coronavirus da un lato, ma anche dall’altro cercare di compensare le restrizioni o il contatto diretto dei familiari che momentaneamente non è facilmente fruibile. Per cui è necessario accelerare il più possibile la somministrazione dei vaccini”.

Il Garante ricorda: “il ritardo mentale è stato ridefinito con il termine ‘disabilità intellettiva/Disturbo dello Sviluppo Intellettivo (DSI)’ e collocato in un raggruppamento denominato ‘disturbi del neurosviluppo’.”

“È ancora molto diffusa l’idea errata che il disabile debba avere solamente difficoltà motorie. Secondo Censis la disabilità viene fatta combaciare, da ben due italiano su tre essenzialmente con una limitazione nei movimenti, quindi una disabilità prettamente motoria, mentre sono le disabilità intellettive ad essere più diffuse in età evolutiva (e spesso nascoste).”

Secondo il DSM5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), la disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo) è un disturbo con esordio nel periodo dello sviluppo che comprende deficit del funzionamento sia intellettivo che adattivo negli ambiti concettuali, sociali e pratici.

Per SIDiN, Società Italiana per i Disturbi del Neurosviluppo-Disturbi dello Sviluppo Intellettivo e dello Spettro Autistico, nel mondo la prevalenza del DSI, ex Ritardo Mentale, è stimata fra il 2 e il 4,5%, mentre quella nazionale ed Europea si aggira intorno al 1,5-2%.

Non esistono dati di prevalenza ufficiali per il nostro Paese, ma si estrapola che gli italiani con DSI siano circa 1 milione, circa il 2-3% della popolazione, un numero molto più grande di quella con disturbi mentali ben più conosciuti, come la schizofrenia. La letteratura indica che il 44% delle persone con DI presenta almeno un disturbo psichiatrico, il 21% ne presenta 2 contemporaneamente e l’8% 3. In più è stato stimato un 15-25% di morbilità nascosta.


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