22 Novembre 2024
Attualità

Gaza, Borrell: “Israele sta provocando carestia, fame usata come arma di guerra”

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(Adnkronos) – Israele sta provocando una carestia a Gaza e sta usando la fame come arma di guerra. A dirlo è il capo della politica estera dell'Ue, Josep Borrell. Nella Striscia, aggiunge l'Alto Rappresentante dell'Unione Europea, "non siamo più sull'orlo della carestia, siamo in uno stato di carestia che colpisce migliaia di persone". "Questo è inaccettabile. La fame è usata come arma di guerra. Israele sta provocando la carestia", l'accusa di Borrell all'apertura di una conferenza sugli aiuti umanitari per Gaza a Bruxelles. "E' positivo guardare al sostegno via mare o via aria" per la popolazione della Striscia, "ma dobbiamo ricordare che dobbiamo farlo perché la via naturale per fornire aiuti è stata chiusa artificialmente. Mandiamo paracadute in un posto che è a un'ora di macchina dall'aeroporto più vicino. Sì, la fame è usata come arma di guerra, diciamolo", punta il dito Borrell. "Il cancelliere Olaf Scholz ha detto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu 'non possiamo stare a guardare mentre i palestinesi muoiono'. Bene, e che cosa facciamo? Perché la fame non è un disastro naturale, non è un terremoto: è interamente prodotta dall'uomo", dice l'Alto Rappresentante dell'Ue al Forum Umanitario Europeo 2024.  "Prodotta da chi? Da chi impedisce che gli aiuti umanitari entrino a Gaza, dalla mancanza di accesso, dall'acuta insicurezza all'interno, che impedisce di distribuire gli aiuti. Il problema sono le centinaia di camion che aspettano al confine" e coloro che controllano il confine, che "ne impediscono l'ingresso", sostiene Borrell, per il quale la Striscia di Gaza "non è più controllata da nessuno. Il territorio sta diventando un'area senza alcun tipo di ordine", ha poi aggiunto. Ricorda sempre di più "Haiti o la Somalia. Sarà il primo Stato fallito prima ancora di essere esistito". "Due Stati membri", Spagna e Irlanda, hanno chiesto di discutere del rispetto dei diritti umani da parte di Tel Aviv nella guerra a Gaza, per quanto riguarda quanto previsto dall'accordo di associazione Ue-Israele. "Non parliamo della sospensione dell'accordo di associazione Ue-Israele, che spetterebbe alla Commissione proporre, ma del rispetto dei diritti umani. Ne discuteremo" ha detto ancora, a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. Le Forze di Difesa israeliana (Idf) hanno fatto irruzione nella notte nell'ospedale di al-Shifa, a Gaza City. Spiegando di aver agito ''in base a informazioni attendibili'' secondo le quali agenti di Hamas si erano riuniti all'interno dell'ospedale e stavano pianificando un'azione terroristica, le Idf hanno poi annunciato di aver ''preso il controllo di al-Shifa'' dopo uno scontro a fuoco con i miliziani. L'Idf e lo Shin Bet descrivono in una nota di essere stati attaccati dai terroristi "provenienti dall'interno del complesso ospedaliero" e di aver ''risposto al fuoco e colpito i terroristi''. Inoltre, aggiungono, circa 80 miliziani di Hamas sono stati catturati. Video condivisi online mostrano un edificio del complesso medico di al-Shifa in fiamme a causa dei raid israeliani e militari israeliani che operano al suo interno. Un secondo video mostra gli abitanti di Gaza City che fuggono dall'ospedale prima dell'alba. Le Idf hanno chiesto intanto ai palestinesi che vivono vicino all'ospedale di lasciare le proprie case e dirigersi verso il sud dell'enclave. In particolare è stato chiesto loro di trasferirsi nella ''zona umanitaria'' di al-Mawasi, sulla costa meridionale della Striscia di Gaza. Su 'X' il tenente colonnello Avichay Adraee, portavoce dell'Idf in lingua araba, ha condiviso una mappa delle zone che devono essere evacuate e chiede ai civili di spostarsi verso sud utilizzando la strada costiera. Il ministero della Sanità di Gaza City ha intanto rivolto un appello alla comunità internazionale affinché intervenga per ''fermare immediatamente il massacro contro i malati, i feriti, gli sfollati e il personale medico all'interno dell'ospedale al-Shifa''. Le autorità di Gaza sottolineano poi che i militari israeliani prendono di mira chiunque si avvicini alle finestre dell'ospedale e questo rappresenta ''un altro reato contro le istituzioni sanitarie''. Inoltre, aggiunge, ''si sono verificati casi di soffocamento di donne e bambini all'interno'' dell'ospedale dopo che è scoppiato un incendio. Gli sfollati sono intrappolati all'interno dell'edificio degli interventi chirurgici specializzati e nell'area di accoglienza d'emergenza nell'Edificio 8 di al-Shifa, riferisce l'emittente al-Jazeera. 
Hamas ha quindi condannato il raid israeliano sull'ospedale di Gaza City. ''I crimini dell'occupazione non porteranno alcuna vittoria per Netanyahu e per il suo esercito nazista'', si legge in una nota. ''I crimini dell'occupazione esprimono confusione e allontanano la speranza di raggiungere un risultato militare'', ha aggiunto. In una nota congiunta le fazioni palestinesi hanno affermato che prendere di mira gli ospedali ''porta avanti la guerra di sterminio intrapresa dall'occupazione contro il popolo palestinese ed è una flagrante violazione di tutte le convenzioni e leggi internazionali''. Via libera di Israele all'invio di una delegazione in Qatar per riprendere i colloqui indiretti con Hamas per un accordo sulla tregua in cambio del rilascio degli ostaggi. Il gabinetto di sicurezza nella notte ha dato l'ok alla missione del team guidato dal direttore del Mossad David Barnea, che ha ricevuto "un mandato generale" a condurre negoziati attraverso mediatori egiziani e qatarini, riferiscono fonti israeliane. I colloqui a Doha potrebbero durare due settimane, afferma un funzionario israeliano secondo quanto riporta il Times of Israel. A determinare la tempistica dei negoziati sarebbe la difficoltà che i mediatori di Hamas in Qatar avrebbero a comunicare con i leader del gruppo che si trovano nella Striscia di Gaza assediata. Obiettivo dei colloqui, prosegue il funzionario, è quello di arrivare a una tregua di sei settimane nei combattimenti a Gaza in cambio della liberazione di quaranta ostaggi. Più di 31.726 palestinesi sarebbero stati uccisi e 73.792 sono rimasti feriti nell'offensiva militare israeliana lanciata sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Lo ha affermato in una nota il ministero della Sanità guidato da Hamas. 81 i palestinesi che sarebbero stati uccisi nelle ultime 24 ore e 116 quelli rimasti feriti, ha aggiunto il ministero. La Resistenza islamica dell'Iraq, coalizione di milizie irachene filoiraniane, ha rivendicato un attacco con droni contro una base aerea israeliana sulle Alture del Golan. Si è trattato di un'azione ''in solidarietà con il popolo palestinese'', si legge in una nota delle milizie, che annunciano altri attacchi simili contro ''le roccaforti del nemico'' durante il Ramadan. Al momento non ci sono conferme da parte israeliana, ma l'esercito giordano ha parlato di movimenti aerei sospetti da una fonte non nota al suo confine con la Siria. Un edificio di Hezbollah e un posto di osservazione nella città di nella città di Ramyeh, nel sud del Libano, sono stati colpiti nella notte in un raid condotto dagli aerei da combattimento israeliani. Lo comunicano le Forze di difesa israeliane (Idf), spiegando di aver colpito anche un sito usato da Hezbollah a Naqoura. —internazionale/[email protected] (Web Info)


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