Gaza, oggi il rilascio di tre ostaggi israeliani: Hamas allestisce palco a Khan Yunis
(Adnkronos) – Saranno rilasciati oggi altri tre ostaggi israeliani detenuti nella Striscia di Gaza, in cambio di oltre 300 prigionieri palestinesi. Dopo la liberazione, intorno alle 9 ore locali (le 8 in Italia) Sagui Dekel Chen, Sasha Troufanov e Iair Horn saranno consegnati alla Croce Rossa, che a sua volta li consegnerà ai militari delle Idf all'interno di Gaza. I tre saranno poi scortati fuori dalla Striscia dalle truppe verso una struttura dell'esercito vicino a Re'im, dove saranno sottoposti a un controllo fisico e psicologico e incontreranno le famiglie. Successivamente saranno portati negli ospedali di Sourasky e Sheba nel centro di Israele. Dekel-Chen e Horn sono trattenuti da Hamas, mentre Troufanov è trattenuto dalla Jihad islamica. Per la 'cerimonia' è stato allestito un palco a Khan Yunis, dove, riporta il Times of Israel, sono presenti bandiere di Hamas e della Jihad islamica, oltre a manifesti di propaganda, tra cui una foto del defunto leader di Hamas, Yahya Sinwar, che guarda la Cupola della Roccia a Gerusalemme con una didascalia in inglese, ebraico e arabo che dice "Nessuna migrazione tranne che a Gerusalemme", in riferimento al piano del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di reinsediare gli abitanti di Gaza. Il palco, precisa il Times of Israel, è stato allestito vicino al sito dove di recente c'era stata la caotica consegna di altri due ostaggi, Inbal Yehoud e Gadi Mozes, costretti a camminare tra una folla agitata. Secondo il sito, tuttavia, stavolta non si dovrebbe assistere a scene analoghe. Decine di miliziani di Hamas, infatti, hanno formato un cordone di sicurezza intorno all'area per controllare le operazioni. Poco prima del rilascio di Troufanov, la Jihad islamica palestinese ha diffuso un secondo video di propaganda, dopo quello di ieri sera . Nella clip, Troufanov riceve la comunicazione da parte di un uomo che sarà rilasciato su ordine del comando della Jihad Islamica. Troufanov sorride e risponde in arabo "Alhamdulillah", ovvero "Grazie a Dio". Nel video diffuso ieri sera, invece, l'ostaggio – apparentemente in buone condizioni fisiche – cammina sugli scogli del mare di Gaza e poi viene mostrato pescare mentre mangia un frutto. Infine lo si vede scrivere un messaggio a penna e lanciare un sasso verso il mare. Hamas ha poi regalato una moneta d'oro all'ostaggio Sagui Dekel-Chen come "regalo" per la nascita di sua figlia, nata quattro mesi dopo la sua cattura. Lo ha riferito una fonte delle Brigate al-Qassam, l'ala militare di Hamas, ad al-Jazeera. Ci sarebbe il nome di Ahmed Barghouti, stretto collaboratore del leader di Fatah, Marwan Barghouti, nella lista dei 369 prigionieri palestinesi che saranno rilasciati oggi in cambio della liberazione a Gaza degli ostaggi Sasha Troufanov, Iair Horn e Sagui Dekel-Chen. Lo ha riferito l'Associazione dei prigionieri palestinesi, precisando che 333 sono "prigionieri della Striscia di Gaza che sono stati arrestati dopo il 7 ottobre" e 24 saranno subito espulsi. Arrestato insieme a Marwan Barghouti nel 2002, Ahmed Barghouti sta scontando 13 ergastoli per aver compiuto una serie di attacchi terroristici durante la Seconda Intifada in cui morirono 12 israeliani. Dovrebbe essere espulso all'estero tramite l'Egitto. Le autorità libanesi hanno convocato una riunione di emergenza stamane dopo l'attacco di ieri sera contro un convoglio dell'Unifil sulla strada verso l'aeroporto di Beirut – da due giorni bloccata dai sostenitori di Hezbollah – in cui sono rimasti feriti due militari, tra cui il vice comandante della missione Onu, il generale nepalese Chok Bahadur Dhakal. Lo ha riferito l'agenzia di stampa ufficiale del Paese dei Cedri, precisando che il ministro dell'Interno libanese, Ahmad Al-Hajjar, ha dato istruzione di identificare gli aggressori, arrestarli e consegnarli alle autorità giudiziarie competenti. Il ministro ha anche fatto visita ai due ufficiali Unifil feriti in ospedale e ha sottolineato "il rifiuto del governo libanese per questo attacco che costituisce un crimine contro le forze di peacekeeping". Ieri, per la seconda notte consecutiva, decine di sostenitori di Hezbollah hanno bloccato la strada per l'aeroporto di Beirut, nella periferia meridionale della capitale, roccaforte del movimento filo-iraniano. Secondo quanto riportato dai media libanesi, si tratta di una protesta contro la decisione di vietare l'atterraggio a due aerei iraniani. —internazionale/[email protected] (Web Info)
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