Gaza, per Trump “non sarà abitabile per 10-15 anni”. Oggi incontro con Netanyahu
(Adnkronos) – Donald Trump pensa che sia "impraticabile" rendere Gaza di nuovo abitabile per almeno i prossimi 10-15 anni. Lo ha detto un alto funzionario dell'amministrazione, parlando con i giornalisti in vista dell'incontro di oggi tra il presidente americano e Benjamin Netanyahu, secondo quanto riporta il sito del Washington Post. "Il presidente Trump guarda la Striscia di Gaza e vede un sito di demolizione", ha aggiunto la fonte della Casa Bianca, riferendosi in questo modo alle distruzioni provocate dai bombardamenti israeliani in cui sono morti oltre 61mila palestinesi. "Crede che sia inumano costringere le persone a vivere lì", ha poi aggiunto, parlando in questi termini del 90% per cento della popolazione di Gaza che dall'inizio della guerra, dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, sono stati costretti a lasciare le loro case, e spostarsi in alcuni casi anche 10 volte, secondo i dati dell'Onu. Il funzionario non ha risposto però a domande riguardo all'idea espressa più volte da Trump di spostare i palestinesi di Gaza in Egitto e Giordania, proposta che entrambi i Paesi hanno pubblicamente rifiutato. Alla domanda se Trump voglia applicare la seconda fase dell'accordo tra Hamas e Israele sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, seconda fase che prevede il completo ritiro della forze israeliane da Gaza, il funzionario dell'amministrazione non si è sbilanciato: "La cosa più importante per il presidente Trump è far tornare i nostri ostaggi a casa". Poi è passato ad attaccare la precedente amministrazione democratica, affermando che ci sono stati "quattro anni di politiche incredibilmente negative, con le quali abbiamo rafforzato i nostri nemici e fatto pressione gli amici". Errori, ha concluso, che "saranno corretti", riferisce ancora il Post. Per l'inviato per il Medio Oriente di Donald Trump, Steve Witkoff, è "fisicamente impossibile" che i palestinesi possano ritornare a Gaza nei tempi stabiliti dall'accordo. Parlando con i giornalisti prima dell'incontro alla Casa Bianca tra il presidente americano e Benjamin Netanyahu, ha criticato l'impostazione dell'accordo tra Israele e Hamas, sottolineando che non è stata data dall'amministrazione Trump. "Parte del problema che non era un accordo così bello quello che è stato firmato, non è stato dettato dall'amministrazione Trump, non avevamo niente a che vedere, ora stiamo lavorando all'interno di questa cornice e stiamo risolvendo le cose", ha detto Witkoff, spiegando che "la fase tre, la ricostruzione non andrà come indicato nell'accordo, con un programma di cinque anni, è fisicamente impossibile". "In qualsiasi città americana se hai un danno che è un centesimo di quello di Gaza a nessuno viene permesso di tornare alle loro case perché è pericoloso – ha continuato – ci sono 30mila munizioni inesplose, edifici che possono crollare in ogni minuto, nessun servizio, niente acqua corrente, elettricità, gas, niente". Poi è passato a difendere le contestate parole di Trump riguardo alla necessità di mandare i palestinesi in Egitto e Giordania: "quando parla di pulire Gaza, intende dire renderla abitabile – ha affermato – noi stimiamo che solo la rimozione delle macerie durerà dai 3 ai 5 anni, prima di poter avere un piano di ricostruzione. Per me è ingiusto dire ai palestinesi che possono tornare in cinque anni, è assurdo". —internazionale/[email protected] (Web Info)
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