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Generazioni interrotte, un cortometraggio sui giovani tra disagio e riscoperta dei valori

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Napoli, 31 ago. – Disagio giovanile e mal di vivere. Questa la connessione intima del cortometraggio ‘Generazioni interrotte’, scritto da Mara Piscitelli, diretto da Riccardo Crisci e Giammattia Mariniello e prodotto da Dnd, studio di giovani talenti del napoletano.

L’inizio del pentimento è l’inizio di una nuova vita. Così un gruppo di giovani racconta tra musica, immagini e parole, il tormento interiore dei ragazzi di oggi.

In pochi minuti il cortometraggio traccia il divario intergenerazionale. Non è facile comprendere le forme di malessere esplose in un età in cui rispetto delle regole, valori, omologazione e proibito, si mescolano tra loro.

A fare ordine sul senso importante del discernimento e della scelta consapevole, sono i giovani protagonisti del cortometraggio. Antonio Sdino, Mara Piscitelli, Gianpasquale Vigliotti, Angelo Campana, Riccardo Crisci e Giammattia Mariniello progettano e raccontano il mondo dei loro coetanei, osservato da narratori interni alla storia.

Un vinile che gira fa da collante tra due generazioni diverse: quella degli anni 60-70 e quella del 2000. Sulla scoperta di un disco ruota la storia costruita intorno al del senso del valore di affetti, oggetti, storia e memoria. Ignorare l’importanza delle cose che ci circondano rappresenta la caduta dell’ ‘io giovanile’ che non ha più percezione di interessi ed emozioni.

“Non c’è nessuno che si appassioni o creda in qualcosa di diverso dalla propria piccola e dannata…comoda, mediocrità”, ribadiscono i giovani in questo corto, fissando il preciso momento storico in cui viviamo, ignari spesso, di cosa sia la cultura.

Il messaggio rivolto ai ragazzi arriva da giovani studenti universitari che si affacciano nel complesso mondo degli adulti cercando di capirne le dinamiche, non con distanza, ma con empatia, respingendo la fredda logica del benessere momentaneo, in nome di una più lucida autenticità.

La mancanza di rispetto per il passato crea così autoesclusione e rischio di perdersi non solo in una società di adulti, ma soprattutto nel contesto dei pari. Conoscere è saper riconoscere. ‘Generazioni Interrotte’ intende comunicare questo ai giovani: bisogna leggere il vissuto dei propri genitori per trarre da esso i segnali che costruiranno la pietra miliare di ciò che si diverrà da adulti: persone moderne, con la saggezza del cuore, forte di un bagaglio ricco di valori.


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.