Geolier come Ultimo, una storia che si ripete
Finalissima di Sanremo dopo la polemica dell’ Ariston, le offese razziste sui social, l’ aggressività dei giornalisti contro una vittoria popolare. Un quadro molto tossico da affrontare anche per chi come Fiorello cerca di strappare un sorriso agli italiani parlando dei fatti di casa sua e di Amadeus. Addirittura alla vigilia della lettura dei vincitori anticipa con un tono amaro ad Amadeus: ” Sara’ l’ultima serata della nostra storia d’amore “. Fiorello e’ un uomo del Sud, onesto intellettualmente e andava osservato nel suo gentile sarcasmo a supporto di un direttore artistico in evidente difficoltà in procinto di lasciare lo scettro della conduzione gia’ annunciata per il prossimo anno. Una edizione sottotono rispetto alle altre ma che ricorda una polemica sollevata nel 2019 dall’ ormai talento riconosciuto di Ultimo: ” Com’è possibile che il volere del televoto venga ribaltato da una giuria e da 8 persone? ” Quale sarebbe dunque l’ importanza del televoto e dunque della partecipazione democratica alla designazione del podio della kermesse sanremese ? A questa domanda credo che la risposta dovrebbe essere scontata ed infatti l’ antisistema dell’informazione testimoniato da migliaia di video degli utenti che circolano su Instagram e Tik Tok denuncia incongruenze del sistema di raccolta voti e non solo anche percentuali palesemente imprecise. Stucchevole il tema della ” vittoria di una donna che mancava da dieci anni “, che ha voluto cavalcare l’ onda del mood governativo, ferocemente criticata dalla eccellente Giorgia. Su questo c’è da dire tanto soprattutto perche’ motivare una vittoria in questo senso nei confronti di una donna e’ detrattivo nel merito e la stupenda voce dell’ interprete di ” E poi ” che festeggia 30 anni in questa edizione è stata giusta portavoce del messaggio. L’operazione politica sul femminismo è sfumata e non solo, il disagio razzista verso il Sud è risuonato fino a New York. C’è un ultimo aspetto che e’ stato il motivo per cui ho messo mano alla tastiera stamani e cioe’ la delusione dei giovani verso un sistema che li manipola e non gli fa credere nella meritocrazia. Sono molti i messaggi che mi sono arrivati in privato e che mi hanno lasciato con l’ amaro in bocca. Tra i tanti ho deciso di pubblicare l’ immagine realizzata da Luca Carnevale, un’artista partenopeo che ha rilasciato questa dichiarazione a Il Monito : ” A volte vedo , come in questo caso, che taluni vincitori lo sono solo per pochi e non certamente per altri pur essendo tanti, viceversa. Discrasia tra l’ elite e il popolo in poche parole, pero’ poi quello che vince scelto dal popolo vince sempre seppur in via ufficiosa e non ufficiale “
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