Governo Draghi, sì della Camera dei Deputati: 535 voti a favore, 56 contrari
L’Aula della Camera dei Deputati ha approvato la mozione della maggioranza che esprime la fiducia al presidente del Consiglio Mario Draghi, con 535 voti favorevoli e 56 contrari (5 gli astenuti). I presenti in Aula erano 596. Si è così concluso, quindi, dopo il via libera di ieri da parte del Senato, l’iter parlamentare della fiducia al nuovo Esecutivo.
Dopo aver ascoltato il dibattito generale in aula, senza ripetere il discorso pronunciato 24 ore prima a palazzo Madama, nel tardo pomeriggio di giovedì il premier ha preso la parola per una replica durata 13 minuti.
Nel medio periodo, ha detto Draghi, per la ripartenza dell’Italia il tema delle piccole e medie imprese “comporta e incrocia internazionalizzazione, accesso al capitale, investimenti, per rafforzare la nostra manifattura e renderla più competitiva”. I punti fondamentali: sostenere l’internazionalizzazione, potenziare il credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno e consulenza per la quotazione delle pmi.
“Dobbiamo estendere il piano di Industria 4.0 per favorire e accompagnare le imprese nel processo di transizione tecnologica e sostenibilità ambientale”, ha proseguito Draghi, secondo il quale “un Paese capace di attrarre investitori deve difendersi dai fenomeni corruttivi. Questi portano a effetti depressivi sul tessuto economico e sulla libera concorrenza”.
“Non dovrà essere trascurata la condizione di tutti coloro che lavorano e vivono nelle carceri, spesso sovraffollate, esposte a rischio e paura del contagio e particolarmente colpite dalla funzione necessarie a contrastare la diffusione del virus”, ha detto Draghi in un altro passaggio del suo intervento. Sul tema della giustizia, il premier ha detto che il governo si impegna a “migliorare la giustizia civile e penale”, sottolineando la necessità di “un processo giusto e di durata ragionevole in linea con la durata degli altri Paesi europei”.
“Il fatto che non abbia detto nulla ieri” sul tema dello sport, ha aggiunto il presidente del consiglio, “non significa che non sia meno importante. È un mondo profondamente radicato nella nostra società e nell’immaginario collettivo, fortemente colpito dalla pandemia. Questo governo si impegna a preservare e sostenere sistema il sportivo italiano tenendo conto della sua peculiare struttura e dei molteplici aspetti che lo caratterizzano, non solo in relazione all’impatto economico, agli investimenti e ai posti di lavoro, ma anche per il suo straordinario valore sociale, educativo, formativo, salutistico”.
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