Governo Meloni: risorse per imprese e famiglie in difficoltà. In Ue la situazione non è delle migliori

Il Governo Meloni ha compiuto una scelta chiara: le risorse a disposizione vanno destinate a imprese e famiglie in difficoltà.

Sicuramente una scelta di buon senso.

Di solito, nel parlare di risorse, si tende a mettere in risalto la precarietà.

In effetti, con la riforma dei Redditi di cittadinanza c’è stata una forte polemica tra chi pensa che siamo un Paese “povero” e chi, invece, pensa che le situazioni di indigenza estrema siano ormai superate.

Io sono convinta che nel nostro Paese non esistono più, come una volta, situazioni di povertà materiale…

Il nostro è un Paese dove predomina la povertà post materialistica. Una povertà caratterizzata da una scarsa qualità della vita oltre che dalla solitudine e dalla incomunicabilità.

Sono aumentati i soggetti sociali, quindi non solo abbiamo soggetti con strategie altamente sofisticate, ma abbiamo soggetti che ritrovano solo in loro stessi la dimensione del proprio essere.

Basta osservare ciò che sta accadendo in Europa negli ultimi mesi. Ecco cosa twitta Stefano Fassina: “Chi ha a cuore la pace e la dignità del lavoro deve fermare l’ulteriore allargamento: un’ Ue a 36-37 membri non potrebbe maturare alcuna soggettività geopolitica. Diventerebbe un ancor più feroce mercato di dumping salariale e fiscale. Follia ultraliberista.”

Giusto o sbagliato, si sottolinea proprio la dicotomia tra i diversi soggetti sociali.

Così l’europarlamentare della Lega, Angelo Ciocca: “Il sistema è al collasso, mancano risorse e una strategia europea. Lo ripeto da anni e non smetterò di battermi affinché in Ue si vada oltre le dichiarazioni…”

Dunque, bene aiutare imprese e famiglie in difficoltà, ma occhio a qualche soggettività geopolitica.