22 Dicembre 2024
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Guardia Sanframondi, la studentessa Giovanna Sebastianelli è nuova “ambasciatrice del Mezzogiorno”

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Destinataria del Premio Guido Dorso 2023, la giovane dottoressa è stata premiata al Senato della Repubblica per una tesi di laurea magistrale sui percorsi di rigenerazione urbana nelle aree interne.

 

Giovedì 5 ottobre 2023, presso il Senato della Repubblica Italiana, Giovanna Sebastianelli, giovane 25enne di Guardia Sanframondi, neolaureata all’Università del Molise nel Corso di Laurea Magistrale in Management del Turismo e dei Beni Culturali, nonché dottoranda in Ecologia e Territorio presso il medesimo ateneo, è stata insignita del Premio “Guido Dorso”, riconoscimento assegnato annualmente agli autori di opere inedite che con studio e ricerche mettono in luce le potenzialità culturali, economiche e produttive del Mezzogiorno d’Italia.

Presso la sala Zuccari di palazzo Giustiniani, alla presenza del Ministro Gennaro Sangiuliano, l’ambìto riconoscimento, giunto alla 44esima edizione, è stato promosso dalla omonima associazione, presieduta da Nicola Squitieri, in una iniziativa patrocinata dal Senato della Repubblica, dal CNR e dall’Università Federico II di Napoli. Un importante contest culturale che premia giovani studenti e studiosi del Mezzogiorno e personalità del mondo istituzionale, economico, scientifico e culturale che con il loro sapere, formazione conseguita e attività di ricerca, danno un concreto contributo per lo sviluppo e il progresso del Sud Italia.

La giovane dottoressa, premiata insieme a importanti nomi della cultura e della ricerca scientifica, tra i quali Silvana Sciarra, presidente della Corte Costituzionale, Andrea Graziosi, ordinario di Storia Contemporanea presso la Federico II di Napoli, Valeria Palomba dell’Istituto di tecnologie avanzate per le energie del Cnr di Messina, ha ottenuto l’onorificenza grazie al lavoro di ricerca della tesi di laurea in Geografia, redatta con la supervisione della relatrice, prof.ssa Monica Meini, dal titolo “Interpretare il cambiamento globale nei processi turistico-territoriali. Percorsi di rigenerazione urbana nelle aree interne del Mezzogiorno”. Un lavoro che è andato ad analizzare le retoriche legate alle aree interne italiane, con particolare attenzione al ruolo del turismo come possibile soluzione delle loro problematiche. La Sebastianelli ha esaminato i cambiamenti avvenuti in seguito a progetti di rigenerazione, modificati dalle nuove sfide come la pandemia, il PNRR e gli squilibri geopolitici, mettendo in luce l’importanza di puntare su progettualità di rigenerazione territoriale che percorrano la strada della inclusione, dell’apertura e della autenticità, con un giusto riconoscimento delle buone pratiche di politica generativa.

Giovanna ha conseguito con il massimo dei voti la laurea magistrale presso il Dipartimento di Bioscienze e Territorio dell’Università del Molise, presidio culturale nelle aree interne di nuova istituzione presieduto dal Rettore Luca Brunese, che negli ultimi anni si è contraddistinto per una forte crescita in termini di funzioni ma anche di prestigio, facendo onore alle università del Mezzogiorno. “La rigenerazione – chiosano le motivazioni del Premio – può portare sviluppo territoriale se ci si pone l’obiettivo di offrire più servizi, di cui le aree interne sono parzialmente sprovviste”.

La commissione giudicatrice ha visto nelle sue file Andrea Amatucci, presidente del comitato scientifico dell’associazione Dorso, Raffaele Fitto, ministro per il Sud e la coesione territoriale, Orazio Abbamonte, presidente della Fondazione Banco di Napoli, Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Matteo Lorito, rettore dell’Università Federico II, Nicola Squitieri, presidente dell’associazione Dorso, Francesco Saverio Coppola, segretario generale della medesima associazione.

L’importante benemerenza ha in passato premiato altisonanti nomi della vita culturale, politica, scientifica, economica e pubblica: da Giovanni Leone a Giorgio Napolitano, da Renato Dulbecco a Franco Modigliani, da Francesco Rosi a Riccardo Muti. La giovane guardiese è tornata a casa con il premio consistente in un’opera in bronzo creata, in esclusiva, dallo scultore Giuseppe Pirozzi. Un riconoscimento che, tramite la 25enne sannita, è andato a onorare l’intera comunità Unimol.


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