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I circoli dell’Avanti da Napoli, con Martelli, per una nuova stagione dei riformisti

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L’ex Ministro, oggi direttore: “Ora battaglie culturali per vincere il populismo”

“Con l’Avanti, con i circoli, intendiamo dare un contributo al dibattito dei riformisti. Non conta, per la comunità socialista, avere un assessore o un rappresentante in più, servirà sicuramente, conta incidere; esercitare una influenza reale nella società e nella politica”. Così a Napoli, al Maschio Angioino, Claudio Martelli. Il direttore della storica testata ha concluso la due giorni dell’assemblea dei circoli dell’Avanti.

L’ex Ministro della Giustizia, dopo aver ricordato le iniziative di due anni del giornale, dalle proposte sull’ambiente a quelle sul lavoro e dopo aver inquadrato la situazione internazionale, ha sottolineato la necessità “di avviare battaglie culturali, a prescindere dai ruoli, dagli eletti, affinché siano insieme le persone che hanno buonsenso, affinché l’Italia esca dalla tentazione della ignoranza, del populismo”.

“L’obiettivo è – ha detto Martelli – capire il mondo, superare il populismo, non inseguirlo. Perché questa logica è la negazione della responsabilità”.

Martelli ha glissato sulle vicende socialiste per tenere l’attenzione sui temi “basta con le querelle dei socialisti, con le divisioni, non se ne può più. Non è il tempo. Si parli dei temi” ha detto, aggiungendo “ora l’impegno si concentri sui referendum della Giustizia e sulla legge elettorale proporzionale”. 

La due giorni, con oltre 30 interventi, è stata caratterizzata da analisi e riflessioni.

Preziosi i contributi di Claudio Signorile, presidente di Mezzogiorno Federato, e Stefania Craxi, presidente della Commissione Esteri del Senato.

Alla presidenza dei lavori Roberto De Masi, Coordinatore regionale dei circoli, Pasquale Sannino, consigliere comunale a Napoli, e Felice Iossa, presidente regionale dei circoli. “Siamo qui – ha detto Iossa – per guardare al futuro e non al passato. Non si potrà rifare il PSI, appartiene alla storia ed è la nostra scala valoriale, ma si deve parlare il linguaggio dei socialisti, declinare il riformismo sull’ambiente, sulle politiche del lavoro, sulle trasformazioni digitali e, soprattutto, sul meridionalismo come ha segnalato Claudio Signorile”.

Per l’ex sottosegretario sarà “necessario tenere insieme chi ha voglia di cambiare. Chi ha voglia di navigare in mano aperto per sollecitare la sinistra a fare meglio”.


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