Teatro

‘I fiori del latte’, con Biagio Izzo comicità e coscienza per raccontare la ‘Terra dei Fuochi’

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Sant’ Arpino, 4 nov. – Sold out per l’anteprima nazionale al Teatro Lendi di S. Arpino, de ‘I fiori del latte’, la nuova commedia portata in scena dalla compagnia di Biagio Izzo, artista che da anni è nella rosa dei preferiti del pubblico teatrale campano e non solo.

Il drammaturgo e critico francese Jacque Copeau ribadiva: “Non nasce teatro laddove la vita è piena, dove si è soddisfatti. Il teatro nasce dove ci sono delle ferite, dove ci sono dei vuoti. E’ lì che qualcuno ha bisogno di stare ad ascoltare qualcosa che qualcun altro ha da dire a lui”. Biagio Izzo ne fa memoria da un pò di tempo, coniugando tematiche sociali con dinamiche tipiche della farsa, interpretando ruoli canonici della tragicommedia quotidiana e contemporanea.

Il testo di Eduardo Tartaglia con battute cavalcate ad onda dalla recitazione caratteristica di Izzo e Mario Porfito, moderni Totò e Peppino nella scoperta del segreto dell’oro bianco, affronta il problema dell’interramento di fusti di rifiuti sotto i terreni campani, ricchi di ‘humus’ fruttifero, ormai contaminato.

L’idea di aprire un caseificio biologico in cui vengano rispettati tutti i protocolli igienico-ambientali per garantire un prodotto caseario genuino e salutare, diventa il sogno da realizzare di due uomini semplici legati da senso di familiarità ed appartenenza alla propria terra: Casaldisotto di Scalo.

Aniello Scapece, il protagonista, deve affrontare lo spettro di un bidone arruginito scovato da un cane vivace nel recinto delle bufale. Via via sulla scena accadono una serie di eventi sospetti che fanno presagire un danno ambientale arrecato all’allevamento di bufale e ai terreni ad esso dedicati. Come sempre il buono e il cattivo esempio scendono a competere laddove il male indossa la maschera della finta buona fede che solo l’ascolto della coscienza può riuscire a svelare.

Così mentre ricerca e consapevolezza cercano di emergere per superare dubbi ed interrogativi vari su cosia sia giusto fare andando oltre il concetto dell’ “occhio non vede, cuore non duole”, le battute scorrono a fiumi lasciando spegnere ed accendere ad intermittenza speranze e paure.

La vicenda umana personale si alterna col senso del dramma generale: Aniello deve affrontare il ritorno di fiamma con un suo antico amore volato in Russia sei anni prima per lasciare l’uomo che amava, libero di non contraddire e deludere i desideri paterni. Gli amori veri tornano ad affiorare sempre e a ridare luce e coraggio al presente, proprio come accade per la storia del caseificio ‘I fiori del latte’.

Biagio Izzo, Mario Porfito, Angela De Matteo, Stefano Jotti, Stefano Meglio ed Ivan Senin guadagnano l’applauso generale soprattutto nei momenti di serietà, realizzando il vero e proprio miracolo che avviene ogni volta a teatro: mettere lo spettatore davanti allo specchio della propria coscienza, comprendendo che ‘io’ e ‘tutti’ in fondo camminano di pari passo lungo il percorso della vita.

 


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.