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I segnali di conferma sono più importanti dei segnali di ripresa. Il Napoli annienta il Lecce con vista Real

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di Luca Muratgia.

Al Via del Mare Il Napoli conferma i miglioramenti, torna prepotentemente quale possibile protagonista del campionato ed assume nuovamente le sembianze della squadra schiaccia sassi ammirata nella parte iniziale dello scorso campionato. Una squadra ritrovata quella di Rudy Garcia che, ad appena due settimane dalla sciagurata prestazione di Genova, sembra ritrovare entusiasmo e determinazione e soprattutto, la forma migliore da parte dei suoi protagonisti principali e con le positive performance dei neo acquisti, Natan su tutti, finora chiacchierato più come oggetto misterioso e per l’improponibile paragone con Kim, che per le sue prestazioni in campo. Una conferma importante dopo gli evidenti segnali di ripresa già mostrati contro l’Udinese a dispetto di chi, giustificava la sontuosa partita contro i friulani, con la pochezza dell’avversario, relegato nei bassifondi della classifica con appena tre punti racimolati nelle prime sei giornate di campionato. Il Lecce invece, rappresentava, alla vigilia, un avversario tutt’altro che abbordabile al punto da ritenerlo, al pari del Sassuolo, già battuto tra l’altro dagli azzurri, come la vera rivelazione del campionato, riuscendo nell’impresa di mettere in seria difficoltà squadre sicuramente più attrezzate come Lazio e Juventus e ritrovandosi nelle zone alte della classifica addirittura a pari merito con i campioni d’Italia ad 11 punti. Inoltre i salentini finora, sono balzati agli onori della cronaca per il gioco spumeggiante ed offensivo che è stato capace di imprimere il neo tecnico D’Aversa, anche lui impegnato nell’ingrato compito di sostituire il tecnico della salvezza Baroni. In un clima che pare rasserenatosi e dove paiono dipanate, almeno momentaneamente, le polemiche alimentate per la questione Osimhen, Il Napoli offre una prestazione senza appello, un segnale importante anche in vista della sfida di martedì 3 ottobre contro una fuorisere mondiale come il Real Madrid, valida per la seconda giornata dei gironi di Champions. Il Napoli pare tornato, soprattutto in alcuni uomini chiave che sembrano aver ritrovato lo smalto dei giorni migliori. Lobotka è tornato centrale nel fraseggio e in copertura mentre Anguissa si mostra feroce su ogni pallone e sempre e comunque in grado di cambiare passo e ritmo. Nel primo tempo, mister Garcia opta per un moderato turn over, schierando il Cholito Simeone al posto di Osimhen, Lingstrom al posto di Politano e Oliveira al posto di Mario Rui. Promossa a pieni voti anche la prestazione dell’inedita coppia di centrali Natan e Ostigard, impreziosita, tra l’altro, con il primo gol in serie A del norvegese ex Genoa con un imperioso colpo di testa su assist al bacio di Zielisky. Il primo tempo infatti si chiude proprio sullo 0-1 e se proprio un appunto si vuole muovere agli uomini di Garcia, è la scarsa cattiveria e determinazione in zona gol. Troppe occasioni sciupate, troppa leziosità nel tentare di entrare nella porta con tutto il pallone e poca attitudine al tiro. Il Lecce, sempre nella prima frazione di gioco, ha sempre dimostrato di essere in partita con alcune velocissime ripartenze costituenti, tra l’altro, il marchio di fabbrica della formazione salentina. Nel secondo tempo entra Osimhen e subito il nigeriano griffa l’incontro realizzando, su pennellata di un Kvaratskhelia sempre più determinante, lo 0-2 con uno stacco prepotente sul secondo palo. Il match praticamente termina qui. Il Lecce non risulta più in grado di essere pericoloso salvo per un gol giustamente annullato dall’arbitro Pairetto per un evidente fallo di mano di Krstovic. C’è spazio ancora per Gianluca Gaetano che, subentrato all’83 al posto di un Zielisky sempre più leader di questa squadra,  sale sugli scudi, ergendosi ad indiscusso protagonista del finale di gara al via del mare, dapprima procurandosi il rigore dello 0-3 realizzato successivamente realizzato dal freddo Politano, e poi concludendo a rete personalmente dal limite dell’area e chiudendo il risultato sul definitivo 0-4. Un bel segnale in vista del Real ma guai ad abbassare la guardia. La ritrovata ispirazione va difesa con i denti e proprio la partita di martedì, ma anche quella di domenica prossima contro la Fiorentina, rappresenteranno dei probanti banchi di prova dove occorrerà il miglior Napoli, questo Napoli.


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