Il 4 marzo 2018 scattava “La truffa legale” .
Correva l’ anno 2017 quando nelle sale italiane del cinema veniva proiettata “L’ ora legale” di Ficarra e Picone, due comici di origine siciliana autori di sceneggiature di successo apprezzate dalla cultura di massa poiche’ di semplice lettura e capaci di riflessioni amare . Mi trovavo a bivaccare di domenica sera presso piazza Amedeo insieme a due compagni radicali , quando ancora potevamo goderci il lusso di un film serale prima delle misure restrittive richieste dalla pandemia … sembra essere passato un secolo ed invece era solo il 2017 . Nel paesino di Pietrammare soffia l’aria del rinnovamento ed in una elezione a sindaco si sfidano due candidati: il primo e’ l’esatto prototipo del politico brutto e consumato devoto alle clientele e l’altro e’ un belloccio professore di scuola che sfida il sistema . Questi approfittando di una disavventura giudiziaria dell’avversario riesce a trionfare e a conquistare la poltrona di primo cittadino addirittura al primo turno con il bacio accademico di tutti i cittadini, ormai stanchi del clima di corruzione creato dal predecessore. La storia pero’ nel corso del mandato dell’ex professore si evolve in modo sorprendente . I cittadini decidono di sabotare con l’aiuto di Roma, interpretata da un agente segreto delle famose forze oscure in giacca e cravatta, l’applicazione sic et simpliciter delle regole per il bene di tutti con la sofferenza di sacrifici comuni . Che cosa vuol dire ? Gli italiani che si lamentano in realta’ lo vogliono davvero il cambiamento ? La risposta che ci suggeriscono gli autori e’ ovviamente un bel no a caratteri cubitali ed in effetti Ficarra e Picone sono stati ottimi interpreti del momento storico. Nel 2017 dopo un periodo di stabilita’ aleggia la crisi sul belpaese e neanche il governo Gentiloni riuscira’ a scongiurarla. E’ l’anno della sconfitta del referendum costituzionale di Matteo Renzi ed in campo internazionale la situazione viene resa ancora piu’ incerta dalla Brexit e l’elezione di Donald Trump. Il 4 marzo alle politiche del 2018 il partito degli onesti e del cambiamento ovverosia il Movimento Cinque Stelle, quello che rappresenterebbe lo spirito del protagonista del film de “L’ ora legale”, realizza un clamoroso risultato piazzandosi come primo partito in Italia totalizzando il 35% delle preferenze degli aventi diritti al voto in Italia. Il 14 maggio dello stesso anno nasce l intesa tra il leader della Lega Nord Matteo Salvini e Luigi Di Maio su quello che sara’ chiamato “ il governo giallo-verde” ed il 21 viene scelto il professore e Giuseppe Conte come presidente del Consiglio. L’ 8 agosto del 2019 Matteo Salvini annuncia che la Lega non appoggia piu’ il governo e soprattutto il professore Conte che si reca al Quirinale aprendo la crisi ed il 4 settembre annuncia la nascita di un suo governo bis sostenuto dal partito degli onesti alias il Movimento Cinque Stelle , il Partito Democratico e Liberi ed Uguali . Quello che e’ poi successo a questo governo e’ cronaca politica dei giorni che non respiriamo perche’ imbavagliati dalle mascherine. Se oggi avessi assistito alla proiezione di quella pellicola di Ficarra e Picone avrei tratto sicuramente considerazioni diverse sull’ indipendenza intellettuale indiscussa di un professore sponsorizzato dal “vento del cambiamento” che invece di aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno … si e’ seduto a dividersela con l’ avversario politico contro cui si e’ scagliato durante la campagna elettorale, poichè ladro e disonesto e grazie al quale ha costruito la sua fortuna elettorale persa e mantenuta in parte con strumenti come Quota 100 e il Reddito di cittadinanza. Probabilmente il 4 marzo del 2018 e’ scattata la truffa e non l’ ora legale in Italia . La trama potrebbe essere quella di un popolo che stanco della vecchia politica ha creduto ingenuamente alla nascita di una classe dirigente immune dal fascino del potere e che nel 2020 si trova nel momento peggiore della storia con il peggior governo italiano di sempre .
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