Il drammaturgo Carmine Borrino candidato alla direzione artistica del Trianon Viviani: “Rivolunione é la mia parola chiave per il Teatro del Popolo”
Napoli, 24 sett. – Gran fermento intorno alle sorti future del Trianon Viviani, il Teatro del Popolo diretto fino al 2019 dal Maestro Nino D’Angelo che a mezzo stampa ha ringraziato Regione Campania e popolo di Forcella per aver sostenuto il suo lavoro in questi anni, annunciando la sua uscita di scena volontaria dal Cda.
Cogliendo l’opportunità di questa ‘vacatio’ direttiva, il quotidiano Repubblica aveva individuato i “papabili” successori alla direzione artistica del teatro di Forcella, facendo ricadere la possibile scelta su nomi quali Nello Mascia, Gianfranco Gallo, Peppe Lanzetta, Eugenio Bennato e Carmine Borrino.
Enorme soddisfazione questa, per il giovane attore e drammaturgo Borrino, da anni impegnato a rivalutare il teatro partenopeo scrivendo piéce di spessore alla sequela della grande tradizione drammaturgica partenopea tracciata da Petito, Scarpetta, Eduardo, Viviani, per citarne alcuni, volgendo lo sguardo alla sperimentazione artistica internazionale.
Da qui la scelta di coinvolgere il popolo del web nella stesura programmatica da presentare al Cda del Trianon e al Governatore Vincenzo De Luca, per rendere davvero il teatro di Forcella, teatro del popolo.
Un video appello con oltre 20.000 visualizzazioni e cospicue condivisioni, ha diffuso l’entusiasmo sul web per la candidatura del giovane attore, tanto da indurlo a presentare ufficialmente domanda.
Quattro i punti cruciali della stesura programmatica:
– far diventare il Trianon casa della drammaturgia musicale, riproponendo per lo studio e la rappresentazione, il repertorio napoletano da Pergolesi alla sceneggiata, dalla canzone di giacca alla rivista e a tutto quello che può essere conseguente alla lezione desimoniana;
– creare la casa della Commedia, intesa come forma, struttura, idea drammaturgica, attraversando tutto il repertorio da Petito a Salemme;
– attivare un centro di formazione per gli attori professionisti così da sostenere i laboratori dei grandi Maestri, invitandoli a lavorare ed aggiornarsi, al fine di continuare la propria ricerca nel mondo della prosa;
– organizzare laboratori di inclusione sociale per le scuole, contrastando il rischio dispersione e criminalità.
”Il mio è un progetto in linea di massima – comunica l’attore in un video – perché mi piacerebbe condividerlo con la gente nell’arco dell’anno che porterà alla designazione del Cda del Trianon. È importante creare una “Rivolunione” generazionale, perché i giovani devono dialogare con i meno giovani sul teatro, costruendone insieme il futuro”.
”Creiamo il teatro che desideriamo” è il motto di Carmine Borrino, attore, regista e drammaturgo che ha respirato la polvere del palcoscenico fin da ragazzino ed ancora oggi scrive, sogna, sperimenta un teatro rinnovato che non volta le spalle alla tradizione costruita dai mostri sacri che lo hanno preceduto.
Con lui il teatro a regola d’arte avrebbe nuova storia. Napoli avrebbe nuovo respiro, perché Borrino è giovane, ma con un bagaglio artistico alle spalle, carico di sudore e bellezza.
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