Il lavoro e i lavoratori come priorità. Intervista con l’on. Stefano Fassina, Leu
La Politica italiana sta vivendo un periodo molto delicato e il lavoro è il tema maggiormente discusso. I cittadini cercano soluzioni concrete.
Ce ne parla l’on. Stefano Fassina, per la mia rubrica IL Personaggio.
Lei è un economista ed è da sempre attento alle esigenze dei lavoratori. Ha scritto anche dei libri sul lavoro. Cosa ha fatto la Sinistra e cosa dovrebbe ancora fare a riguardo?
“La domanda spazia sugli ultimi due secoli o ci concentriamo sul periodo?”
Ci concentriamo sul periodo.
“Purtroppo la Sinistra con il Pd, intesa come partito principale, erede della Sinistra storica, non ha fatto molto e quello che ha fatto, lo ha fatto contro il mondo del lavoro. Mi riferisco da ultimo al cosiddetto jobs act: quelli che sono stati gli eredi della Sinistra storica hanno colpito invece di difendere e promuovere il lavoro. Non a caso, il distacco dei lavoratori e delle lavoratrici da chi si colloca a Sinistra è così ampio.”
Alitalia e Whirlpool. Lei è stato presente e vicino ai lavoratori di Alitalia. Me ne parla?
“Sono due fattispecie molto diverse. Purtroppo, nell’ultimo trentennio, il lavoro è stato la variabile dipendente del capitale. Il capitale libero di muoversi in giro per il mondo o, per rimanere più vicino a noi, nel mercato unico europeo e fa shopping di condizioni del lavoro a ribasso. Quindi, ne fanno le spese le lavoratrici e i lavoratori. Su Alitalia siamo di fronte ad una scelta politica fatta dal Governo che rinuncia ad un vettore nazionale, mentre altri percorsi sarebbero stati possibili.”
Legge di Bilancio. E’ a favore dei cittadini o andrà a toccare qualcosa che sarà a loro discapito?
“Premesso che la Legge di Bilancio la conosceremo nei prossimi giorni, dovrebbe avere dei contenuti che affrontano le esigenze sociali più urgenti. Tuttavia, il problema è che sono misure utili, ma decisamente insufficienti per una ripresa che possa, oltre alla crescita, promuovere lavoro di qualità, lavoro con i diritti, lavoro adeguatamente remunerato. E’ necessario – questo anche in riferimento a quel che dicevamo su Whirlpool – introdurre delle misure di regolazione dei mercati che evitino il dumping salariale e il dumping fiscale, altrimenti la deriva di asportazione del lavoro non si arresta con nessuna Legge di bilancio.”
Come ha magistralmente illustrato il nostro ospite, sarebbe ingenuo aspettarsi un cambiamento come effetto di una legge, se non si verifica un salto di qualità nella “cultura” e nell’ “etica” politica del lavoro.
Ringrazio l’on. Stefano Fassina per la piacevole conversazione.
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