22 Dicembre 2024
Territorio

Il ministro Franceschini contestato a Napoli da associazioni e comitati locali

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Ieri, 12 settembre, il ministro Franceschini, al suo arrivo ad un evento a Palazzo Zapata a Napoli, è stato contestato da associazioni e comitati locali: Mi Riconosci?, il comitato “La Biblioteca Nazionale non si tocca”, Ex OPG, Rete SET – Sud Europa Turistificazione, GRIDAS.

Al centro delle contestazioni il modello di gestione dei beni culturali che Franceschini, nei suoi otto anni da ministro, ha messo in atto: una gestione che, secondo i manifestanti, privilegia un’élite che ha approfittato sempre più dei ricavi provenienti dai siti di maggior interesse turistico, a discapito della fruizione pubblica. Questo attraverso delle “partnership pubblico-privato”, da sempre nell’agenda del Ministro Franceschini, che comportano di fatto l’innalzamento dei biglietti di ingresso nei siti culturali (il biglietto al MANN di Napoli, ad esempio, è passato da 8 euro, nel 2017, a 18 euro, nel 2022), la precarizzazione del lavoro, la perdita di qualità dei servizi culturali. “Le politiche di Franceschini delineano una città sempre più a misura di turista e meno a misura di cittadino” – dice Marina Minniti, guida turistica e attivista di Mi Riconosci? – “L’ultimo esempio di questo modello di gestione a Napoli è l’ipogeo dei Cristallini, in cui è stato stabilito un biglietto di 25 euro: chi spenderà tanti soldi per accedervi? Di sicuro non la maggioranza dei napoletani”.

Altro nodo in città è quello della Biblioteca Nazionale, che il ministro ha in programma di trasferire dall’attuale sede di Palazzo Reale al Real Albergo dei Poveri. Contro questo progetto, il comitato “la Biblioteca Nazionale di Napoli non si tocca” denuncia il rischio enorme per la conservazione delle inestimabili collezioni della biblioteca, che non sarebbero fruibili per anni, a causa dei trasloco.

Entrando a Palazzo Zapata, il ministro si è fermato un minuto a dialogare con i manifestanti. “Abbiamo stanziato 100 milioni”, ha detto in risposta alle rimostranze sulla Biblioteca Nazionale, “così come ci sono persone contrarie, ci sono anche voci favorevoli”. E alla fine dell’evento, ha ricevuto in un’interlocuzione privata due dei manifestanti.

“Le argomentazioni del ministro sono inconsistenti”, dichiara ancora Marina Minniti, “alle nostre rimostranze come lavoratori e lavoratrici della cultura ha risposto negando ogni problema. Ma noi sappiamo come si lavora nel settore: siamo precari e malpagati. Abbiamo chiesto al ministro di intervenire sul problema del volontariato sostitutivo, rivedendo la legge Ronchey; abbiamo citato i numerosi casi di bandi per direttori di musei a titolo gratuito e il ministro non ne conosceva l’esistenza; abbiamo richiesto maggiori assunzioni, in primis nelle Soprintendenze, e il ministro ha risposto che la questione dipende dal Ministero del Lavoro. Come Mi Riconosci?, erano anni che scrivevamo al ministro cercando un’interlocuzione ma eravamo stati sempre ignorati; oggi finalmente ci siamo riusciti. I problemi che gli abbiamo riportato non sono stati però riconosciuti come tali”.


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