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Il Napoli riparte da dove aveva lasciato, espugna lo Stirpe ma molto resta ancora da registrare

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di Luca Muratgia.

Ricomincia il campionato e il Napoli non stecca la prima e riprende il passo da grande squadra che aveva caratterizzato il campionato scorso. Un 1-3 inequivocabile, figlio di una differenza abissale tra i campioni d’Italia e la squadra neopromossa in serie A. Il risultato limpido e sacrosanto però non deve trarre in inganno perché giunto al termine di un incontro particolarmente complesso dove, soprattutto nel primo tempo, complice anche il gran caldo, c’è da evidenziare una condizione fisica e atletica ancora approssimativa e alcuni elementi non ancora integrati nei delicati meccanismi che il nei allenatore Garcia sta cercando, non senza difficoltà, di trasmettere ai propri giocatori. Dette motivazioni, hanno comportato una preoccupante e pericolosa distanza tra il reparti di centrocampo e difesa con la creazione di spazi all’interno del quale venivano lanciati i veloci attaccanti della volenterosa compagine ciociara. Il Napoli nella prima mezz’ora è apparso stanco, pesante sulle gambe e nella testa. Ad accentuare le difficoltà della prima frazione di gioco, c’è stato anche il vantaggio frusinate con Harraui su un discutibilissimo rigore concesso dall’arbitro Marcenaro per un intervento dello spesato Cajuste che prende la palla, ma che l’arbitro sanziona comunque con la massima punizione. Sullo svantaggio il Napoli ha il merito di mantenersi lucido e consapevole del proprio potenziale. Al di là dei moduli e della discutibile condizione atletica, la differenza tra i valori in campo appare disarmante. Gli uomini di Garcia con il passare dei minuti evidenzino la loro caratura e spessore e in pochi minuti, raddrizzano la partita, realizzando dapprima il pareggio con un sinistro a colpo sicuro di Politano che, dopo un lungo batti e ribatti al limite dell’area ciociara, dal dischetto dell’area di rigore fredda il portiere Turati con un fendente preciso e angolato, poi si vedono annullare il gol del possibile vantaggio realizzato da Giacomo Raspadori per un fuorigioco di Cajuste in avvio d’azione e infine, a pochi minuti dal termine del primo tempo, ribaltano il risultato con una giocata da fenomeni dei fenomeni di casa, fuga sontuosa di Di Lorenzo sulla fascia, assist al bacio per Osimhen, che poco dentro l’area di rigore, di prima intenzione e senza stoppare il pallone, fa partire una poderosa bordata che pizzica la traversa prima di finire in porta. Il secondo tempo tempo i campioni d’Italia lo controllano agevolmente. A parte qualche rischio gratuito come il palo colpito da Beaz su in eccellente calcio di punizione, il Napoli cambia volto con l’ingresso di Anguissa all’inizio della ripresa che trasforma completamente i connotati della  manovra partenopea, Zielisky si esalta, danza sul pallone e disegna calcio certificando come il prossimo rinnovo contrattuale rappresenti una delle operazioni più positive nel periodo del calcio mercato azzurro. A chiudere definitivamente la pratica ci pensa Osimhen con un gol dei suoi, lanciato in profondità il nigeriano si mostra come sempre inarrestabile realizzando la rete del definitivo 1-3, inaugurando la nuova stagione con una doppietta personale a testimonianza di quanto il probabile e auspicato rinnovo contrattuale è da considerare vitale per il prosieguo del campionato azzurro. Appare quasi superfluo aggiungere che siamo appena alla prima di campionato, con il mercato che, ancora in corso, non può ancora fornire i suoi verdetti definitivi, con una squadra ancora in fase sperimentale con giocatori e moduli ancora in rodaggio e pertanto appare azzardato pervenire a conclusioni definitive che potrebbero facilmente essere smentite. Il Napoli mantiene comunque le sue certezze e, con il graduale inserimento dei nuovi acquisti, il recupero di Kvaratskhelia oggi fermo ai box per noie muscolari ed il più che probabile ingaggio della stellina spagnola Gabriel Vega potrà tranquillamente recitare un ruolo da protagonista nella stagione appena iniziata.


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